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Corrida delle carbonère
In sette per una regina

Le Carbonéra sisters la squadra vincitrice di una delle scorse edzizioni
Le Carbonéra sisters la squadra vincitrice di una delle scorse edzizioni
Le Carbonéra sisters la squadra vincitrice di una delle scorse edzizioni
Le Carbonéra sisters la squadra vincitrice di una delle scorse edzizioni

Castelletto torna la super «Sfida delle carbonère». L’appuntamento è per domani a partire dalle 10 quando, nella Fiera di Santa Caterina che ha preso il via oggi, torneranno a sfidarsi a colpi di mestolo e polenta, le frazioni di Brenzone. Una sentitissima «corrida» con campanilismo e sfottò sfrenati che quest’anno, per la prima volta in tutte e dieci le edizioni precedenti, annovererà sette squadre, rappresentanti del territorio comunale.

In palio c’è l’ambito titolo di squadra «Regina della Carbonèra». La carbonèra è un’antica polenta fatta con tre tipi diversi di formaggi di malga del Baldo e l’olio extravergine di oliva dop del lago. È un piatto umile e antico della tradizione dell’alto Garda, a cui a Brenzone tengono moltissimo. «Domenica sul lungolago avremo il record di squadre pronte a darsi battaglia: una in più del 2016 e due in più del 2015», ha spiegato il consigliere al turismo Paolo Formaggioni.

Formaggioni è considerato il «sindaco» di Castelletto e, a causa di questa «carica», da due anni non fa più parte della squadra della frazione ma solo della giuria che decreta il vincitore. «Sono certo che, se partecipassi, mi accuserebbero di brogli vista la posta in palio», spiega, «e quindi evito perchè, dopo diversi secondi posti, quest’anno Castelletto vincerà», dice con piglio ironico.

In campo, anzi, al mestolo ci saranno anche altri amministratori locali tra cui i riconfermati Giancarlo Devoti, delegato al sociale, e il vicesindaco Aldo Veronesi. Il duo Devoti-Veronesi da sempre anima la squadra di Marniga, avversaria di Castelletto ma anche di Magugnano, team in cui invece militano l’ex-consigliere comunale Giannantonio Sartori e il fratello Luigi, ex-segretario della Lega Nord di Brenzone, propositori negli anni scorsi anche della «carbonèra da espatrio», visto che la avevano fatta sbarcare a Verona, in piazza Bra, con tanto di pentolone, mestoli e fuoco dinanzi alla scalinata di palazzo Barbieri.

«Quest’anno» prosegue ridendo Formaggioni, «per la seconda volta ci sarà la squadra interamente composta da donne, tutte dipendenti della cucina dell’Istituto delle suore. Lo scorso anno si erano classificate al primo posto spiazzando tutti e contro ogni previsione, ma quest’anno per loro sarà dura perchè c’è il ritorno anche della squadra di Prada, che mancava da anni». Secondo Formaggioni, «Prada potrebbe essere l’outsider, sempre che non vinca Castelletto», precisa, «perchè loro in montagna hanno formaggi di malga di primissima qualità».

La posizione più scomoda sarà quella di don Gabriele Avesani che, da parroco di Castelletto, è stato “promosso” anche titolare di Magugnano e di Porto. Oltre a queste tre frazioni, il don sarà obbligato a tenere in «alta considerazione, anzi, altissima», come precisano ancora da Castelletto, «proprio la squadra delle dipendenti delle suore, a pena di scomunica immediata», chiudono dalla frazione. «All’incorruttibile don Gabriele», insomma, semplicemente converrà non schierarsi e sperare in un improbabile pari merito plurimo.

Quindi a sfidarsi, oltre a Magugnano, Marniga, Prada e Castelletto, ci saranno Porto, Biaza e proprio le «Carbonera Sisters». Nel 2016 i piatti di carbonèra «polverizzati» in 3 ore erano stati ben 1600, con quasi 90 chili di formaggio di malga del Baldo, 45 di polenta e una ventina di litri di olio extravergine di Brenzone utilizzati.

Gerardo Musuraca

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