Nel balletto di governo che va avanti da mesi sulla Tav, il Coordinamento No Tav Brescia-Verona punta il dito contro la Lega e bacchetta il M5S. «Se la Tav sul nostro territorio venisse confermata con le problematiche tecniche e ambientali che porta con sé sarà responsabilità della Lega, ma la questione è rivolta anche al M5S, che sul no alle grandi opere e al Tav ha costruito il suo consenso e la sua identità politica», ha detto Alessandro Scattolo, attivista del Coordinamento, ieri a Peschiera per ribadire le criticità dell’opera. Problemi spiegati al ministero dell’Ambiente in un recente incontro a Roma a cui ha partecipato una delegazione del Coordinamento con alcuni esponenti del M5S: la deputata Francesca Businarolo, il consigliere regionale del Veneto Manuel Brusco e i consiglieri comunali di San Bonifacio Anna Firolli e di Castelnuovo Marcello Giacomelli. In seguito all’incontro gli attivisti hanno prodotto un dossier ora al vaglio del ministero. Tra le criticità c’è la mancata o parziale ottemperanza da parte del consorzio Cepav Due alle 309 prescrizioni imposte dal Cipe con la delibera di approvazione del progetto definitivo. E questo, ha spiegato Daniele Nottegar, è dovuto anche all’elaborazione «a pezzi» del progetto esecutivo, modalità non prevista nella delibera Cipe. Silvana Salardi ha ricordato gli altri problemi sollevati al ministero, tra cui: l’impatto sulle falde acquifere causato dagli scavi delle gallerie, con rischi soprattutto per il laghetto del Frassino e per l’approvvigionamento dei Comuni dell’Alto Mantovano; la mancanza, nel progetto esecutivo, di soluzioni per la bonifica dei siti inquinati (37 in provincia di Brescia e 8 nel Veronese) e dell’aggiornamento del piano di utilizzo delle terre e delle rocce da scavo, così come la mancata istituzione dell’Osservatorio ambientale. «Chiediamo al ministero di bloccare l’iter di approvazione dell’esecutivo fino a quando non saranno verificate tutte le prescrizioni», hanno detto gli attivisti, «e che venga valutato l’ammodernamento della ferrovia esistente come accaduto per la Mestre-Trieste». •