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L'emergenza

Cinghiali, Brenzone
chiede la caccia
con «girata»

L'emergenza
Cinghiali nel mirino dei cacciatori
Cinghiali nel mirino dei cacciatori
Cinghiali nel mirino dei cacciatori
Cinghiali nel mirino dei cacciatori

Anche a Brenzone si stanno attrezzando per la caccia al cinghiale. Se non è proprio allarme poco ci manca, poiché «i cinghiali, che attualmente stanno scorrazzando in varie frazioni, stanno creando danni e pericoli sia agli allevatori, che agli automobilisti e ai cittadini». O almeno questo è quanto risulta in municipio. Come è noto, il territorio di Brenzone ha una sua cospicua parte in area montana, al confine con San Zeno di Montagna. La zona arriva fino alle pendici del Monte Baldo, a Prada, ed è costituita da valli, campi e molte strade. Territori comunque abitati, coltivati e frequentati.

 

«Alla luce delle crescenti segnalazioni sulla presenza di cinghiali a Brenzone», spiegano il sindaco Tommaso Bertoncelli e il consigliere con delega alla agricoltura Gianangelo Alpino, che tiene i contatti coi le associazioni dei cacciatori, «siamo andati alcuni giorni fa dal comandante della Polizia provinciale di Verona, Anna Maggio, per esporre il problema». «Si deve partire dal presupposto», prosegue il primo cittadino, «che la normativa prevede l’obiettivo dell’eradicazione del cinghiale dalla zona del Monte Baldo. L’attività consentita per la cattura del cinghiale è prevalentemente l’utilizzo delle gabbie, oppure la caccia da appostamenti fissi e autorizzati e può essere effettuata tutto l’anno». «Ci sarebbe poi anche una altra tecnica di caccia, la cosiddetta girata, che è un metodo più efficace», aggiungono in comune, «ma che ha connesse varie altre problematiche». Tra queste il pericolo che i cacciatori, che stringono man mano in cerchio i cinghiali con l’aiuto anche di cani addestrati, si possano sparare addosso l’un l’altro.

 

«La girata può essere consentita solo una volta verificata l’inefficacia degli altri metodi», specifica il sindaco, «e a Brenzone, quindi, Alpino ha raccolto la disponibilità di una decina di cacciatori già abilitati alla cattura del cinghiale tramite i necessari corsi. È stata quindi inoltrata domanda alla Provincia per ottenere la relativa autorizzazione. Una volta che arriverà, i cacciatori potranno iniziare l’attività». 

Gerardo Musuraca

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