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Centro speciale come lo era Massimo Bacchini

La cerimonia all’Unione montana del Baldo-Garda a Caprino FOTOSERVIZIO PECORA
La cerimonia all’Unione montana del Baldo-Garda a Caprino FOTOSERVIZIO PECORA
La cerimonia all’Unione montana del Baldo-Garda a Caprino FOTOSERVIZIO PECORA
La cerimonia all’Unione montana del Baldo-Garda a Caprino FOTOSERVIZIO PECORA

Impossibile dimenticarlo. Generoso, capace di comunicare il valore del suo lavoro al quale era dedito e che faceva con gran professionalità e contagioso entusiasmo, punto di riferimento per l’antincendio boschivo, attento, intelligente, arguto innovatore, amante dei bambini. Ed anche un fratello, un figlio e un padre sensibile, legato agli amici, anche a quelli d’infanzia che lo ricordano giocare con loro sulla neve nell’amata Val di Sole. Una folla - autorità civili locali e regionali, forze dell’ordine, volontari di protezione civile e dell’antincendio boschivo (Aib), vigili del fuoco, colleghi, familiari ed amici - è accorsa sabato a Caprino all’Unione montana del Baldo-Garda per l’intitolazione del Centro operativo polifunzionale (Cop)-Aib a Massimo Bacchini, dal 1990 al Servizio forestale regionale (oggi Unità organizzativa forestale Ovest), dove, dal ’99, è stato funzionario responsabile dell’Ufficio antincendi boschivi. La dedica giunge a quasi 10 mesi dal 29 luglio 2017 quando Bacchini, a 56 anni, dovette cedere a una grave malattia. Il Centro è solo un esempio di quanto ha fatto nella sua instancabile attività. Palesa proprio la sua passione per il lavoro e la voglia di trasmetterla, come evidenziato dall’ amico e collega Francesco Banterle. Al piano terra ci sono infatti officina e deposito, con manichette, moto pompe, il Compressed Air Foam System, il compressore di schiuma cui Massimo teneva tanto, motopompe e varie attrezzature per domare il fuoco. Sopra, due sale: quella didattica, con pezzi smontati e, alle pareti, una gran raccolta di modellini di mezzi di soccorso antincendio iniziata da bimbo, e la sala radio con persino un divano letto per le emergenze. Insomma «un centro di riferimento a livello nazionale che lui volle, che abbiamo creato insieme con fondi regionali in questo stabile dell’ Unione», ha rilevato il direttore dell’Unità organizzativa forestale Ovest Damiano Tancon, «capo» e amico. Molti sono intervenuti, commossi, dopo la benedizione della targa impartita dal vicario generale monsignor Roberto Campostrini. Ricordando la fede di Bacchini, è andato lontano: «Col lavoro delle mani e la tecnica, l’uomo collabora col Creatore perché la terra diventi dimora più degna e sicura. Chi si applica nel custodire l’opera della creazione promuove la società e obbedisce al comando di Cristo di prodigarsi per i fratelli». Col nodo alla gola si sono susseguiti altri colleghi, superiori, Alessandra Di Stefano, amica di famiglia, per il fratello Marco, le sorelle Maddalena e Maria, il padre Gianantonio. C’erano la moglie Lucia, il figlio Francesco. Emanuela Ramon, responsabile delle Unità organizzative di protezione civile e di Aib della Regione Veneto, con voce rotta ha detto di come quel «grande amico e preparato collega fosse importante per la parte operativa e di formazione e promozione. Così sono nati Vamp e Splash, protagonisti di una serie di calendari di antincendio boschivo per bimbi della scuola primaria. Lui era Supersplash, con la sua Splashmobile stipata delle più tecnologiche attrezzature tanto da poter contenere, oltre ad esse, solo lui!». Perché Massimo era un «gigante buono», quell’uomo alto che non risparmiava rimproveri per poi essere così empatico. «Non l’ho conosciuto», ha detto il sindaco Paola Arduini. «Era di certo speciale. Siamo orgogliosi di avere un Centro così rilevante a lui dedicato». Giovanni Battista Masiero, responsabile dell’Ufficio antincendio boschivo della Unità organizzativa forestale Ovest di Padova, che ora copre anche Verona, ha chiuso: «Si è davvero voluto intitolargli questo Centro, punto di riferimento del Nord Italia». •

Barbara Bertasi

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