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Cento anni fa l’eroismo del sergente
che morì per salvare un compagno

Il bollettino di morte del sergente Mario Scala
Il bollettino di morte del sergente Mario Scala
Il bollettino di morte del sergente Mario Scala
Il bollettino di morte del sergente Mario Scala

Passano gli anni - sabato saranno esattamente 100 - ma non il significato di un gesto di grande valore. Spiazzi, piccola frazione di Caprino, si appresta così a celebrare l' eroico atto di valore del sergente degli alpini Mario Scala, medaglia di bronzo al valor militare, caduto nella Prima Guerra mondiale sull’ Ortigara all’età di 23 anni.

«Sotto un violento bombardamento nemico, tenne saldo il suo reparto e, rimasto senza personale di sanità, curava egli stesso i soldati feriti. Il giorno seguente, muovendo a un assalto, lasciava la vita sul campo»: queste le motivazioni che valsero l' onorificenza al sergente del 6° reggimento alpini. Ma, come ogni storia di guerra, dietro spesso vi è una leggenda ed essa vuole che, pochi anni dopo il conflitto, un commilitone si recò a Spiazzi a incontrare la famiglia del sergente Scala, per conoscere i genitori e parenti del soldato defunto, il quale, in quel 23 luglio del 1916, dopo essersi caricato sulle spalle il compagno ferito, venne colpito a morte, immolando la sua giovane vita per quella del compagno.

Un motivo d'orgoglio e prestigio per Spiazzi, decisa così nel giorno del centenario della morte a ricordare l'eroico gesto del «suo» sergente. La cerimonia di sabato, organizzata dalla sezione alpini del paese a lui intitolata e presieduta da Marco Tomasi, prevede alle 16,15 la sfilata al monumento, onore ai caduti, alzabandiera e commemorazione, con l’accompagnamento della Banda musicale di Caprino; messa nella chiesa parrocchiale alle 16,50 e poi piccolo rinfresco nella sede delle penne nere. Alle 21 rappresentazione teatrale a cura di Mauro Neri e del Coro La Preara di Lubiara, nell'antica corte di Spiazzi.

Riccardo Sasso

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