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Castelletto si riprende lo scettro
di «regina della carbonera»

Castelletto cala il poker alla undicesima Sfida della Carbonera. Il team, composto da Domenico Devoti, Carlo Devoti, Bruno Consolati e Matteo Brighenti, si è aggiudicato la vittoria nella preparazione della carbonera, domenica mattina nella piazza della frazione a sud del capoluogo, mettendo in fila dietro di sé le acerrime rivali del Carbonera’s Sister e di Magugano, oltre che le altre quattro frazioni, tutte considerate quarte a pari merito, ovvero i gruppi di Porto, Biaza, Prada e Marniga.

In un clima di campanilismo sfrenato e ricco di prese in giro reciproche, la sfida non ha deluso le attese e ha portato sotto il tendone riscaldato, inaugurato per la Fiera di Santa Caterina che è in corso, oltre un migliaio di persone.

Numeri da record, nella giornata dedicata alla antichissima polenta contenente tre formaggi tipici di malga del Baldo e fatta pure con acqua e l’olio extravergine di oliva del Garda, appena molito: per la prima volta in 11 edizioni, la «corrida» ha registrato ben sette squadre all’opera sul lungolago con i mestoloni in legno e i maxi pentoloni in rame, sotto i quali è stato acceso il fuoco.

«Lo avevo anticipato», ha detto orgoglioso il consigliere al turismo di Brenzone Paolo Formaggioni abitante di Castelletto, «e ho mantenuto la parola: quest’anno finalmente la nostra frazione è tornata alla vittoria, dopo due secondi posti consecutivi, e questo è il quarto titolo su undici edizioni. Una doppia soddisfazione anche perché nessuno può dubitare della buona fede della giuria, garantita con “notai” del calibro del sindaco, Tommaso Bertoncelli, del consigliere comunale di Malcesine, Marcello Chincarini, oltre che di altri amministratori locali di San Zeno e di altri paesi», ha assicurato ridendo.

Formaggioni è infatti considerato il «primo cittadino» di Castelletto e, a causa di questa «carica», da due anni non fa più parte della squadra della frazione ma solo della giuria che decreta il vincitore «perché sennò mi si accusa di brogli o di favoritismi pro-Castelletto», ha spiegato. Ben 2.450 le porzioni di carbonèra polverizzate in tre ore, rispetto alle 1.600 del 2016, con l’utilizzo di 50 chilidi farina, 200 litri di acqua, 130 chili di formaggi di malga e ben 25 litri di olio extravergine (quest’anno di qualità ottima).

Della partita è stato investito anche don Gabriele Avesani che, da parroco di Castelletto, è stato di recente «promosso» anche titolare di Magugnano e di Porto, ma ha espresso il proprio tifo e anche il proprio voto in maniera salomonica: «Il mio voto vale uno, ed è per tutti», ha detto il sacerdote. Che ha invitato subito dopo tutti alla messa del 25 novembre, giorno della festa di Santa Caterina nella chiesa di Castelletto.

Insomma: il parroco ha tenuto una posizione neutrale per non scontentare nessuno anche se forse qualcuno si sarebbe aspettato una «mano d’aiuto dall’Alto», specie per le Carbonera’s Sister, vincitrici lo scorso anno del titolo e tutte dipendenti della cucina delle Piccole Suore della Sacra Famiglia di Castelletto, come avevano ironicamente ipotizzato i maligni alla vigilia della sfida.

Gerardo Musuraca

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