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C’era una volta sul Baldo il sentiero della salute

Una pianta spezzataIl sentiero della salute a San Zeno di MontagnaUn albero sradicato dalla forza del vento
Una pianta spezzataIl sentiero della salute a San Zeno di MontagnaUn albero sradicato dalla forza del vento
Una pianta spezzataIl sentiero della salute a San Zeno di MontagnaUn albero sradicato dalla forza del vento
Una pianta spezzataIl sentiero della salute a San Zeno di MontagnaUn albero sradicato dalla forza del vento

C’era una volta il sentiero della salute di San Zeno di Montagna, nella pineta. Ora è un percorso a ostacoli, bloccato com’è e impraticabile per la caduta di pini, larici e abeti. La forza del vento, che lunedì sulle creste del Baldo è arrivato a toccare i 180 chilometri orari, ha letteralmente sradicato le piante, causando non pochi danni a uno dei patrimoni boschivi più importanti della zona. La caduta degli alberi non è certo paragonabile a quella dell’Agordino o dei boschi trentini, ma sicuramente serviranno interventi impegnativi per sistemare la pineta. Alcuni pini sono caduti anche sul percorso del Jungle Adventure, il parco avventura che richiama molti turisti. San Zeno di Montagna è solo una zona bersagliata. La tempesta di pioggia e vento ha colpito in pieno il Baldo, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, ha provocato danni ingenti sia sulle vette che a quote più basse, a Prada e in diversi punti del territorio di San Zeno. Il vento ha toccato sulle creste anche i 180,1 chilometri orari, record assoluto registrato in cima dalla nuova stazione meteo installata all’Osservatorio meteorologico situato al rifugio Fiori del Baldo, a oltre 1.850 metri di altitudine, dall’associazione Meteo Monte Baldo presieduta da Gabriele Lazzarini, affiancato da Moreno Oliboni, responsabile degli aspetti legati al software e hardware della stazione meteo, e Luca Panziera, meteorologo di Meteo Svizzera. Si tratta di un valore eccezionale, se si pensa che la velocità massima toccata dal vento prima di lunedì durante il mese di ottobre era stata di 99 chilometri orari, il giorno prima, domenica. È stata eccezionale anche la corso sempre della giornata di lunedì: 544,4 millimetri di pioggia in un solo giorno (su 602 millimetri di tutto ottobre). «I dati sono certificati», ha ricordato Lazzarini, «e sono stati forniti grazie al software installato dall’azienda Delta Ohm di Padova con la supervisione dell’ingegner Massimo Brasiliani, che ci ha fornito anche la nuova stazione meteo». I dati vengono poi trasmessi a Meteo Svizzera, con Luca Panziera che rielabora le informazioni meteo di quest’ultimo periodo raccolte in quota. Il vento fortissimo che ha soffiato per buona parte di lunedì ha danneggiato seriamente la chiesetta di Costabella, costruita negli anni Sessanta dagli Alpini, particolarmente affezionati all’edificio religioso. Le vetrate sono andate in mille pezzi. La sacrestia, situata a lato della chiesa e usata anche come deposito di materiale, è stata quasi rasa al suolo dalle potentissime raffiche che hanno demolito gran parte della muratura. Danni considerevoli anche al vicino rifugio Chierego, dove è volato via un pezzo di tetto, è stata sventrata la balaustra esterna ed è stata divelta l’alzabandiera. •

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