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C’è polemica
sull’area dei Beati
causa maltempo

Il maltempo ha causato danni e disagi anche a Garda, provocando la caduta di rami e piante. «In alcune strade di campagna l’acqua ha scavato solchi portando a valle ghiaia e terra raccolta sul suo percorso. È accaduto anche in località Beati Alti, dove, in una stradina di campagna, il deflusso ha piegato e sradicato alcune parti di un canneto», risponde così il sindaco Davide Bendinelli alla segnalazione di Andrea Torresani, coordinatore del Comitato Voce per l’ambiente di Garda che mercoledì ha scritto all’ufficio tecnico comunale per spiegare quanto ha visto e filmato nella zona a circa 400 metri dallo stradello di Val Mora che conduce verso Marciaga, in località Beati: una «frana-smottamento di terra con sradicamento di alberi e canneti» finita nei prati sottostanti. «Si chiede», ha scritto Torresani, «di valutare la stabilità dell’intera area alla luce della presenza di insediamenti abitativi nella parte sottostante e di nuove aree prossime a nuove urbanizzazioni».

Visto il video il Comune ha effettuato un sopralluogo e Bendinelli continua: «Non si tratta di una frana né di uno smottamento ma di ghiaia e terra finite a valle in conseguenza delle ingenti precipitazioni. Siamo nel mezzo del fosso Val Mora. L’acqua, scendendo dalle strade sovrastanti invece di defluire regolarmente nel fosso è scesa a fianco dello stesso per una ventina di metri per poi ritornare nel letto demaniale rompendo rami e trascinando a terra parte di un canneto. Il livello di conformazione delle balze di terreno preesistenti resta immutato per cui non si tratta», conclude, «di una frana».

Ma Torresani non demorde: «Il nostro intento», aggiunge, «è prevenire eventuali pericoli come nei primi anni 2000 quando segnalavamo agli enti preposti il sistema franoso della Rocca. Oggi ci si trova di fronte a un altro problema inerente l’area dei Beati di Garda le cui vallette ricche di corsi d’acqua sono state ostruite da materiale di riporto e da interventi antropizzanti. Mancando i naturali sfoghi l’acqua si riversa sulle fragili terre d’origine morenica riportando terra, piante e detriti a valle. Questo», conclude Torresani, «alla luce di nuovi complessi abitativi prossimi a venire nell'area sottostante che oltre a stravolgere il paesaggio creeranno nuovi punti di ostruzione per le acque». B.B.

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