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Barriera politica sul lago
contro il Boreal Festival

«Hobbit», in arrivo al «Boreal»
«Hobbit», in arrivo al «Boreal»
«Hobbit», in arrivo al «Boreal»
«Hobbit», in arrivo al «Boreal»

Gli appelli si moltiplicano, tutti rivolti in un'unica direzione e con una chiara richiesta: il raduno di estrema destra in programma a Torri non deve svolgersi. Da una parte per i rischi di ordine pubblico che il «Boreal Festival», previsto da domani a domenica a Torri o Albisano (da decidere il luogo esatto) potrebbe portare, dall'altra per una questione di immagine del territorio gardesano.

A sostenerlo è un gruppo di consiglieri comunali di opposizione in alcuni Comuni limitrofi a Torri, che seguono la lettera del gruppo consiliare di minoranza di Torri Impegno e Rinnovamento con firmatari il capogruppo di opposizione Mirko Lorenzini, dai consiglieri Andrea Bertera e Giampaolo Bertanza oltre a Giorgio Dall'Agnola e Sergio Vedovelli, ha inviato al prefetto di Verona Salvatore Mulas per chiedere di fermare la manifestazione, organizzata da Forza Nuova in collaborazione con altre forze politiche di estrema destra. Lo stesso hanno fatto le associazioni Aned, Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, le sezioni veronesi di Anpi, Associazione nazionale Partigiani d’Italia e Anppia, Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti e l’Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea.

All'appello si sono uniti Lorenza Ragnolini, consigliera di «Garda Futura» e Anna Codognola di «Nuova Garda» del Comune di Garda; Jacopo Righetti e Martina Ceradini, consiglieri comunali di maggioranza di Progetto paese del Comune di Cavaion; Anna Carla Brunelli e Antonio Gaspari di Semplicemente Caprino del Comune di Caprino; Adriano Boni, Barbara Marianna Gelmetti, Delia Scala per Cittadini consapevoli del Comune di Costermano; Eugenio Azzali, consigliere comunale di maggioranza di Liberazione Civica del Comune di Lazise; Janna Bourmina e la consigliera di minoranza Graziella Finotti per Noi insieme a voi del Comune di San Zeno di Montagna. A questi si sono uniti l'associazione Liberamente di Cavaion e Renzo Truschelli e Maria Cristina Zanini dell'associazione Arcobaleno di Costermano.

Per i firmatari della lettera al prefetto l'evento non si deve svolgere per la tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza, «poiché», si legge nella lettera, «un piccolo paese come Torri non è chiaramente in grado di gestire i disagi e le contestazioni che una simile manifestazione attrae trattandosi di un fine settimana di inizio luglio, che vede, come sempre, la Gardesana intasata e bloccata dal traffico turistico». «Un evento del genere», sostengono i consiglieri, «che per la sua intrinseca provocazione muove le folle di destra e di sinistra, non consente a Torri, già bloccato dal turismo, di garantire alcuna via di fuga o possibilità di pronto intervento in caso di disordini, ovunque esso venga realizzato». Per i firmatari dell’appello indirizzato al prefetto affinché intervenga «per prendere una posizione chiara e ferma», l’evento non si deve svolgere sul lago anche perché, sottolineano, «nel week end Torri diventerà il quartier generale di personaggi che si rifanno apertamente a ideali neofascisti e neonazisti. La problematica dell'intolleranza certamente non è nuova, ma oggi si presenta con accentuata intensità e con criticità che alimentano pregiudizi che non giovano di certo all’immagine turistica del lago». Nella lettera inviata in prefettura si sottolinea come «l'evento, inserito nel programma delle manifestazioni estive, è inopportuno e danneggia la reputazione e gli sforzi della cittadinanza dell’intera zona a creare una politica condivisa ed indiscriminata di accoglienza sovranazionale, che attrae un turismo multietnico in un luogo di vacanza che dovrebbe definirsi tranquillo e di pace. Serve vengano garantite la sicurezza e l'immagine di Torri e di tutto il territorio gardesano».

Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiana Renzo Gattegna che definisce il raduno di estrema destra «un fatto gravissimo, che condanniamo assieme alla Comunità ebraica veronese e all’Associazione Figli della Shoah, con l’auspicio che il prefetto di Verona possa intervenire per impedire lo svolgimento di questa orrenda iniziativa».

Diverse le posizioni prese tra i sindaci dei Comuni limitrofi a Torri. Per Stefano Passarini, primo cittadino di Costermano «il problema è del sindaco di Torri Stefano Nicotra. Io personalmente non avrei concesso le autorizzazioni di un evento del genere, in particolare durante la stagione estiva. Mi sembra un periodo inopportuno. Le valutazioni comunque spettano a Torri ed al prefetto». Nicola Marchesini, sindaco di Malcesine, afferma di «mantenere la fiducia nel collega amministratore di Torri. Tuttavia, pur convinto nella libera espressione di tutti, auspicherei altri tipi di incontri organizzati sul lago. Io in una situazione simile prima di autorizzare una manifestazione del genere avrei analizzato a fondo la situazione. Ad ogni modo non credo che l'evento in sé possa ledere l'immagine del Garda». Tommaso Bertoncelli, sindaco di Brenzone, invece, preferisce non rilasciare dichiarazioni attraverso un semplice «no comment».

Ieri sono intervenuti anche l’Unione universitari di Verona e la Rete degli studenti medi di Verona. Anche loro chiedono «di fermare questa manifestazione» e non nascondono una certa preoccupazione perchè «può nuocere all’ordine pubblico (...) è nota la tendenza alla violenza di coloro che promuovono e seguono tali idee e partiti».

Emanuele Zanini

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