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La tradizione sul Garda

Barca in fiamme, a Torri rivive la leggenda di San Filippo

La tradizione sul Garda
La barca in fiamme a Torri (Musuraca)
La barca in fiamme a Torri (Musuraca)
La barca che brucia a Torri (Musuraca)

Tre giorni di sole e di pienone di turisti, degno di un promettente avvio della stagione turistica, a Torri del Benaco. Complice la Festa di San Filippo, uno dei tre patroni del paese, lo scorso fine settimana è stato davvero intenso nel primo centro dell'alto Garda.

«Da molti anni il 26 maggio si festeggia San Filippo», hanno spiegato dal municipio, guidato dal sindaco, Stefano Nicotra, «ed è per questo che è stato organizzato un lungo week end ricco di appuntamenti». E così, sabato sera, il lungolago è stato letteralmente preso d'assalto da circa mille e cinquecento persone che, complice la temperatura estiva, hanno assistito al rogo sulle acque scattando fotografie, girando filmati ed applaudendo la barca incendiata, trascinata da un'altra imbarcazione sotto l'occhio della Protezione Civile comunale.

 

LA STORIA DI SAN FILIPPO

Ma che c'entra San Filippo, patrono di Torri, col rogo di una barca? «Viene allestita ogni anno un'imbarcazione in legno e sulla cui vela campeggia la scritta Viva San Filippo», hanno spiegato da Torri, «perchè questo Santo è quello che, attorno al 1600, aveva liberato Torri dalla peste che aveva decimato la popolazione. La leggenda narra che, una volta liberata la cittadella dalla peste, il Santo volesse andarsene via con lo stesso mezzo con cui era arrivato, ovvero con la barca. Di qui la decisione dei torresani di allora di darvi fuoco per non consentire a San Filippo di abbandonare il paese alla volta di Bardolino. Secondo alcuni storici, invece, l'incendio della barca ripercorrerebbe l'usanza di bruciare al largo gli indumenti delle persone colpite dalla peste».

Oggi più che altro il rogo della barca di San Filippo ha una valenza di scongiuro rispetto agli eventi nefasti, e rappresenta inoltre un momento benaugurante dell'avvio della stagione turistica estiva.

Gerardo Musuraca

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