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Arte in quota
con la scultura
al rifugio
Telegrafo

Arte in quota col secondo simposio di scultura Scolpire nella Memoria, in programma al rifugio Gaetano Barana al Telegrafo, sul Monte Baldo, a 2.147 metri d’altitudine. Alla manifestazione, in programma domani e domenica, promossa da Alessandro Tenca di equipENatura società che gestisce il rifugio, parteciperanno gli allievi del corso di scultura della scuola d’arte Paolo Brenzoni.

«Anche quest’anno la nostra scuola vola in alto», sorride Beatrice Mariotto, direttrice della scuola d’arte. Lo scorso anno, grazie alla disponibilità degli artisti e cavatori Matteo e Andrea Cavaioni», racconta, «è nato questo Simposio che ci ha permesso di realizzare un inedito percorso artistico ispirato alla Grande Guerra».

Il Rifugio Alpino al Telegrafo fu inaugurato nel 1897 a poca distanza dalla cima del Monte Telegrafo: si tratta del rifugio più in quota del Monte Baldo di proprietà del Cai di Verona. «Quest’anno», spiega Matteo Cavaioni, docente del corso di scultura della scuola, «gli allievi realizzeranno una scultura in marmo e ferro, sempre sul tema della Grande Guerra». A ridosso di una roccia, ben visibile dal rifugio, si scorgerà una figura di soldato che saluta.M.U.

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