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Arriva Sara, sismografo
di precisione per il Garda

Il pozzetto nel quale verrà installato il nuovo sismografo del monte BaldoL’osservatorio astronomico del Baldo
Il pozzetto nel quale verrà installato il nuovo sismografo del monte BaldoL’osservatorio astronomico del Baldo
Il pozzetto nel quale verrà installato il nuovo sismografo del monte BaldoL’osservatorio astronomico del Baldo
Il pozzetto nel quale verrà installato il nuovo sismografo del monte BaldoL’osservatorio astronomico del Baldo

Si chiama «Sara», più altre lettere e numeri, come si addice ad uno strumento tecnico. Perché di questo si tratta: di un nuovissimo sismografo, di ultima generazione, il più avanzato della nostra provincia, che sta per arrivare all’osservatorio del monte Baldo, a Novezzina di Ferrara di Monte Baldo. Lassù, dunque, si potranno vedere cosa combinano pianeti e stelle (osservatorio astronomico), studiare le isobare (stazione meteo) e tenere il polso della terra, dei suoi piccoli e grandi movimenti.

Mai momento poteva essere più giusto per l’arrivo di «Sara», purtroppo, che sarà in funzione a fine settembre ma è stato ordinato, su consiglio della sede di Milano dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia, già da qualche settimana: nel frattempo, un sisma ha colpito ferocemente il centro Italia, con la sua scia di disastri e vittime.

«Sara» il sismografo è stato fortemente voluto da Laura Agostini, docente al liceo Einaudi la quale, con l’aiuto dei tecnici Raimondo Di Lara e Salvatore Mainente e del fisico Francesco De Sabata, ha studiato il luogo ideale dove alloggiare lo strumento e fatto realizzare il «buco» dove il sismografo sarà posizionato. «Buco», di un metro per un metro, che è già pronto per accogliere «Sara» e che è stato realizzato a spese del Comune di Ferrara di Monte Baldo, l’ente che ha impegnato più risorse in questo progetto importantissimo per la nostra provincia. Altri Comuni hanno risposto all’appello di Agostini per recuperare la cifra necessaria ad acquistare lo strumento - Affi, Bardolino, Castelnuovo del Garda, Costermano, Dolcè, Garda e Peschiera. Hanno dato una mano anche Agsm e la Banca Popolare di Verona. In tutto servivano 10 mila euro.

«Con l’arrivo del nuovo sismografo», spiega Agostini, «si creerà finalmente la triangolazione di apparecchi di rilevamento dei terremoti che è indispensabile non solo per monitorare gli spostamenti tellurici del nostro territorio ma anche per calcolarne l’epicentro e l’ipocentro: i dati che raccoglierà Sara, infatti, saranno intrecciati agli due apparecchi presenti a Roveré e a Salò, dove ci fu, nel 2004, un importante terremoto. Un altro ancora c’è a San Zeno di Montagna ma non so dire se sia ancora funzionante».

Il nuovo rilevatore, dicevamo, è di estrema importanza per la nostra provincia in generale, e per la il benacense e la zona del Baldo in particolare. «Quest’area è piena di fratture ed è ancora in evoluzione: lo dimostra, anche ad occhio nudo, la forma del monte Baldo che è molto verticale e quindi le sue pareti hanno subito una spinta fortissima da est ad ovest. Proprio in mezzo al lago, inoltre, è come se ci fosse una cerniera che è la faglia che si è creata quando ha avuto origine, ovvero quando la terra ha avvicinato fra loro altri due laghi formando il Garda. Sapere come si muove e quando si muove questa faglia è essenziale».

Purtroppo, come tutti sanno, i terremoti non si possono prevedere ma si possono ipotizzare o raccogliere molti dati, storici, per studiarne le ciclicità, le probabilità che si verifichino in un certo periodo. A gestire il sismografo sarà la stessa Agosti, che è geologa della Protezione civile, con il collega Francesco de Sabata. Saranno quindi attivati dei corsi per capirne il funzionamento e poterlo utilizzare nel modo corretto. Tutto questo sperando che la «sezione tettonica complicatissima» del Baldo e del Garda, così è definita da Agosti, non decida di assestarsi in modo violento. Fino ad oggi, però, in questo territorio si sono manifestati movimenti abbastanza blandi.

Daniela Andreis

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