<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Appello per il collettore:
«Vanno trovati i fondi»

Un tratto della condotta sublacuale emersa nei mesi scorsi a LaziseLa conferenza per l’annuncio dei finanziamenti per il progetto
Un tratto della condotta sublacuale emersa nei mesi scorsi a LaziseLa conferenza per l’annuncio dei finanziamenti per il progetto
Un tratto della condotta sublacuale emersa nei mesi scorsi a LaziseLa conferenza per l’annuncio dei finanziamenti per il progetto
Un tratto della condotta sublacuale emersa nei mesi scorsi a LaziseLa conferenza per l’annuncio dei finanziamenti per il progetto

Il Garda all’ordine del giorno. Approvata in consiglio, col no delle minoranze, la delibera con oggetto «Nuove e urgenti opere per la depurazione del lago di Garda».

«Il succo», ha precisato il consigliere Sacha Allevato, «è impegnare presidente del Consiglio, Governo, le Regioni Lombardia, Veneto e Provincia Autonoma di Trento, amministrazione provinciali di Brescia e Verona a porre in essere e sostenere ogni iniziativa amministrativa finalizzata a reperire le necessarie risorse finanziarie finalizzate alla realizzazione del progetto».

L’appello è rivolto anche ai parlamentari dell’area interessata, affinché intraprendano «le opportune iniziative e azioni politiche utili al conseguimento dell’obiettivo». Poi ha proseguito: «Finalmente, dopo anni, grazie all’impegno di Ags e di Garda Uno di Padenghe di Brescia, si è capita la necessità di salvaguardare la salute del lago unendo le amministrazione lacustri. Il collettore ha problemi e le condotte sub lacuali sono logorate da 40 anni di attività: il rischio è che si rompano e sversino a lago. Ags e Garda Uno hanno realizzato uno ‘studio di fattibilità’ di riqualificazione del sistema di raccolta dei reflui liquidi, trasferimento e depurazione, prevedendo le condotte sotto la Gardesana. Lo studio è stato inserito nella programmazione del Cipe. In questa fase», sottolinea Allevato, «è importante l’entità del finanziamento per impedire che costi più pesanti ricadano sulle nostre famiglie». Il capogruppo di M5S Irene Moretti ha detto: «Per noi il progetto esposto non è risolutivo per il risanamento del lago, il cui inquinamento non è solo dato dal collettore ma anche da agricoltura, allevamento, industria, navigazione e scarsa separazione nelle condotte fognarie tra acque bianche e nere. La nostra proposta», ha chiuso, «prevede l’inserimento di un depuratore anche a Brancolino, la progressiva rinaturazione di sponde ed entroterra, la separazione tra acque bianche e nere. Evidenziamo che le opere sono definite urgenti ma si stima di realizzarle in almeno 16 anni! Purtroppo», ha incalzato, «a seguito di una richiesta di accesso agli atti del Cipe, è emerso che la delibera del primo dicembre è ancora in corso di perfezionamento».

A tal proposito Giovanni Peretti, presidente di Associazione temporanea di Scopo Garda Ambiente, emanazione della Comunità del Garda, precisa: «L’8 febbraio siamo stati a Roma. Ci è stato assicurato che lo stanziamento di cento milioni per il collettamento da parte del Governo tramite il Ministero è assicurato ed è alla Corte dei Conti per il perfezionamento. Resta fondamentale la compartecipazione di Regioni e territorio».

«La mia critica», ha aggiunto Lorenza Ragnolini di Garda Futura, «è rivolta al progetto che prevede il raddoppio con dimissione del vecchio depuratore senza ipotesi di un intervento, ove consentito, sull’esistente e la nomina di un commissario esterno libero da interessi locali». Ha chiuso il sindaco Davide Bendinelli: «Non comprendo perché le minoranze si dicano favorevoli al recupero dei fondi ma votino contro la delibera che punta a ciò. Spiace che Garda sia il solo Comune a non averla votata all’unanimità».

Barbara Bertasi

Suggerimenti