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Appello al prefetto «Fermi il raduno
di estrema destra»

L’«European Boreal Festival», il raduno internazionale organizzato dall’estrema destra, si organizzerà al campo sportivo comunale di Albisano o in alternativa dietro il castello di Torri da venerdì a domenica e avrà non solo l’autorizzazione ma anche il patrocinio del Comune di Torri che ha concesso pure l’utilizzo del logo istituzionale su locandine e manifesti che promuovono l'evento.

È quanto stabilisce la delibera della Giunta comunale numero 134. Ed è proprio su questo atto pubblico comunale che si basa l’interrogazione presentata dal capogruppo di minoranza «Impegno e Rinnovamento» Mirko Lorenzini che «esprime ferma denuncia contro una decisione ingiustificata e politicamente inopportuna, nel favorire e sostenere il manifesto del festival». Per il consigliere di opposizione, inoltre è «grave che la cittadinanza abbia potuto conoscere l’esistenza della manifestazione solo in prossimità dell’evento senza avere altre informazioni per farsi un’idea più chiara». Ma Lorenzini in particolare si scaglia contro le motivazioni che hanno indotto il sindaco di Torri Stefano Nicotra ad appoggiare l’iniziativa avanzata dall’associazione culturale The Firm, «meritevole di accoglimento e di concessione del patrocinio comunale per l’importanza del meeting proposto e per la valenza culturale e sportiva a favore di residenti e turisti», come si legge nella delibera di Giunta.

«Mi stupisco di questa scelta dell’amministrazione», afferma Lorenzini. «Non discuto l’evento in sé, ma lo trovo inopportuno. Non voglio impedire il diritto di espressione ma non so i reali fini del meeting e comunque di certo non hanno nulla a che fare con il turismo, la cui stagione a Torri e sul Garda è in pieno svolgimento. Inoltre i testi e gli argomenti delle canzoni delle band annunciate sono inopportuni (il programma prevede i concerti di sette gruppi che si rifanno a temi dell’estrema destra: Legittima Offesa, Sumbu Brothers, Rdd, Hobbit, Gesta Bellica, Post Mortem e Naked but Armed, ndr)».

Nel documento inviato in municipio il capogruppo di «Impegno e Rinnovamento» chiede se l’amministrazione fosse già a conoscenza al momento della concessione dell’autorizzazione del programma completo dell’evento e dei partecipanti». Sono attesi infatti interventi di esponenti dell’estrema destra europea, da Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova, a Nick Griffin di Alliance for Peace and Freedom, già condannato per incitamento all’odio razziale, a Udo Pastors, parlamentare dell’Npd, condannato per incitamento all’odio popolare. In particolare si chiede «quando e come hanno ricevuto un riscontro o un’autorizzazione, se necessaria, da questura e prefettura e qual è il contenuto dell’eventuale risposta».

Se invece sindaco, giunta e maggioranza conoscevano programma, movimenti e gruppi partecipanti «quando come e da chi sono venuti in possesso delle informazioni esatte e quando e come sono state comunicate a questura e prefettura le informazioni riguardanti la reale portata dell’evento chiedendo l’autorizzazione alla manifestazione previa verifica di compatibilità della stessa con l’ordine pubblico».

Lo stesso Lorenzini ha inviato una lettera al prefetto di Verona Salvatore Mulas per esprimere perplessità e timori sullo svolgimento del raduno e verificare se c’è la possibilità di evitarne lo svolgimento. Sulla questione si sono mosse anche le associazioni Aned, Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, delle sezioni veronesi di Anpi, Associazione nazionale partigiani d’Italia e Anppia, Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti e l’Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea.

Anche le quattro organizzazioni hanno inviato una lettera al prefetto per chiedere l’annullamento del festival europeo di estrema destra.

«L’evento, che può portare anche a un problema di ordine pubblico, va cancellato», afferma con forza Tiziana Valpiana, vice presidente di Aned. «È infatti previsto l’intervento di personaggi politici e leader di band che si ispirano al nazismo e quindi a valori anticostituzionali. È grave che ci sia qualcuno che tenti di far passare la manifestazione come un semplice evento rock, quando in realtà si tratta di un raduno neo nazista, tra l’altro in un territorio della provincia di Verona, luogo simbolo dell’antifascismo e città decorata con la medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza. Il raduno di Torri non è una questione provinciale o locale, ma coinvolge tutta l’Italia, che non può tollerare sul proprio territorio persone o idee fortunatamente sconfitte dalla storia». «Altrettanto grave», aggiunge Valpiana, «è l'atteggiamento e le autorizzazioni concesse dal sindaco di Torri, che lascia basiti». Nonostante diversi tentativi, sulla vicenda è stato ancora una volta impossibile sentire la replica di Nicotra, che, secondo quanto riporta l’ufficio stampa del Comune, preferisce non commentare.

Emanuele Zanini

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