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Analisi genetiche in corso Caccia a nuovi organismi

Le acque  ora hanno un colore diverso a causa dei nuovi sedimenti
Le acque ora hanno un colore diverso a causa dei nuovi sedimenti
Le acque  ora hanno un colore diverso a causa dei nuovi sedimenti
Le acque ora hanno un colore diverso a causa dei nuovi sedimenti

Le ricerche dell’Arpav, però, continuano. E in questo caso, entrano in campo gli accertamenti genetici sugli organisimi viventi nel lago dopo che è arrivata una massa d’acqua pari a 17 milioni di metri cubi di acqua dall’Adige. «Ci vorrà tempo per conoscere il risultato di queste analisi che continueremo a fare tutti i mesi per sondare lo stato di salute delle acque del lago», fa sapere il dottor Giorgio Franzini dell’Arpav di Verona ma tant’è che i tecnici «ambientalisti» vogliono escludere sul nascere modifiche genetiche su pesci, alghe e quant’altro di vivente nelle acque del lago. «Verranno applicate anche tecniche genetiche di nuova generazione che consentiranno di valutare le comunità del biota (parte vivente nel lago di Garda ndr) attraverso l’analisi del Dna ambientale», riporta la nota dell’Arpav. Gli esami dovrebbero far emergere la presenza di nuove specie. «Punteremo a capire se queste nuove forme viventi possono aver alterato l’ambiente lacustre attraverso l’introduzione di organismi dall’Adige», spiega ancora Franzini. Solo dopo poi si potrà valutare anche l’entità del possibile danno di queste eventuali, nuove forme di vita. Ci sarà da affrontare poi anche il problema dei detriti: «Normalmente il lago le porta a riva», fanno sapere dall’Arpav. Una volta spiaggiate, basterà, quindi, raccoglierle per evitare disagi a turisti e bagnanti. «C’è il rischio però che il legno marcisca in acqua e così si possono creare schiume con cariche organiche dannose alle acque», conclude Giorgio Franzini.

G.CH.

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