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Altri 12 profughi in arrivo
Testi è amareggiato
«Ne ospitiamo già 15»

Sono in arrivo altri dodici richiedenti asilo, che si aggiungono a quelli ospitati nell’ex scuola di Piovezzano. Questa volta però saranno ospitati in abitazioni messe a disposizione della prefettura di Verona da un albergatore pastrenghese. Lo ha detto il sindaco Gianni Testi che ha scritto una lettera aperta ai concittadini. «La prefettura mi ha comunicato che arriveranno altri dodici richiedenti asilo», spiega Testi, «che saranno ospitati in strutture private nella frazione di Pol. Mi è venuto spontaneo ribattere, visto che ero all'oscuro di tutto, che l’imposizione di questo nuovo gruppo comporterà problemi logistici, legati al fatto che in quella località è presente da anni un nutrito gruppo di stranieri di varie etnie. Inoltre Pastrengo ospita già quindici richiedenti asilo in uno stabile pubblico e non per scelta della nostra amministrazione. C’è da dire anche che a Pol, in un passato non troppo lontano, l’alta concentrazione di extracomunitari, tra cui molti irregolari, ha comportato episodi spiacevoli e si è faticato non poco per riportare la serenità tra i residenti. Non vorrei che l’arrivo di nuovi sconosciuti, poiché tali sono, facesse riemergere contrasti e timori e tra gli abitanti, anche di diversa nazionalità ma ormai integrati. Appesantendo così sia l'insicurezza generale diffusa sia un maggior carico di lavoro per l'amministrazione comunale in termini di sicurezza, controllo e gestione. Ritengo inopportuna la scelta di un albergatore locale di aver affittato due locali per questo fine», continua il sindaco. «Resta l’amarezza di non conoscere ancora l’esatta ubicazione degli immobili e il nome della cooperativa di supporto. Si vive sempre in questa “foschia” di informazioni con sindaci che apprendono i fatti quando tutto è stato già deciso, che devono obbligatoriamente chinare il capo, capri espiatori di tutto ciò che accade sul loro territorio», tuona Testi. «Scaricare a pioggia un numero imprecisato di persone senza un criterio, senza condivisioni con l’amministrazione locale, anzi scavalcandola nel momento in cui viene impostata una trattativa diretta con i privati, priva il Comune della sua autonomia rendendolo inerme di fronte a questa decisione autoritaria. Priva il Comune della possibilità di curare gli interessi della cittadinanza dovendo invece preoccuparsi di mantenere un clima di calma e garantire l’incolumità della propria gente. Sono sconfortanti le scelte del ministro Angelino Alfano che vorrebbe, con la creazione di privilegi per i Comuni più virtuosi in fatto di accoglienza, arginare il fenomeno. Sarebbe invece ben più utile cercare di risolvere in maniera concreta la problematica anziché prolungarla. Resto esterrefatto nell’apprendere che non esistono ancora politiche di rimpatrio e che non vi sono certezze sulla fine di coloro che vengono espulsi dai programmi di assistenza. Quale dialogo si può costruire in queste condizioni? Si chiede il sindaco che è un fiume in piena: «La mia diffidenza è dovuta anche alla constatazione che quanto aveva affermato il commissario prefettizio straordinario durante il suo mandato a Pastrengo è stato disatteso. A suo dire il numero dei profughi doveva essere pari a 15, a breve raddoppierà. Ritengo che il nostro Comune sia stato già colpito da gravose problematiche e che meriti maggior attenzione, vista anche la tradizione storica che vanta. Scriverò al prefetto chiedendo di rivedere la decisione di collocare nuovi richiedenti asilo sul nostro territorio». L.B.

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