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Alex e Luca a Capodanno dal sonno alla morte

I vigili del fuoco e sullo sfondo la casa dove Alex e Luca morirono
I vigili del fuoco e sullo sfondo la casa dove Alex e Luca morirono
I vigili del fuoco e sullo sfondo la casa dove Alex e Luca morirono
I vigili del fuoco e sullo sfondo la casa dove Alex e Luca morirono

Qualche giorno di vacanza da trascorrere tra amici, in montagna, in occasione delle festività di fine anno: una breve vacanza che è stata fatale ad Alex Ferrari di Arzignano e Luca Bortolaso di Lonigo (ma nato a Soave), entrambi ventunenni, uccisi dal monossido di carbonio poco meno di un anno fa. Il dramma è avvenuto a Ferrara di Monte Baldo, dove i due giovani stavano trascorrendo qualche giorno assieme a due amiche, nella casa dei genitori di una delle ragazze. Ad accorgersi della tragedia era stata Alessia Ferrari, diciannovenne figlia dei proprietari della casetta che aveva ospitato gli amici: la notte i quattro giovani avevano fatto le ore piccole ma, nonostante fosse oramai trascorsa l’ora di pranzo, Luca e Alex non erano ancora scesi al pianoterra. Alessia è salita nella stanza dei due ragazzi ed è stata lei a fare la tremenda scoperta. Luca e Alex erano morti, uccisi dal monossido di carbonio di un braciere acceso che aveva consumato tutto l’ossigeno della stanza. La ricostruzione del dramma parla proprio di quel braciere che, andando a letto, i due ragazzi avevano portato con loro nella stanza per alzare la temperatura, considerando che al piano superiore della casa non c’è riscaldamento. Portare in camera quella sorta di braciere con i carboni accesi prelevati dalla stufa è stato un gesto fatale: i due giovani si erano addormentati senza più risvegliarsi. Era stato l’epilogo di una vacanza di Capodanno, nella casa rosa in località Ca' di Sotto 1. Una morte nel sonno evitata dalle due amiche, una minorenne di Peschiera del Garda e Alessia di Monzambano (Mantova), figlia dei proprietari di questa casa rurale dei primi dell'Ottocento, corsa subito a chiamare i soccorsi e i vicini: la famiglia Lorenzi che sta al civico 5 (il padre Damiano, la mamma Tiziana Zanoni e i due figli di 14 e 17 anni) e che era salita sul Baldo dalla Valpolicella per Capodanno. «Sembra di vivere in un mondo irreale», aveva detto la signora Tiziana. «La morte di due ragazzi così giovani per una simile disattenzione è assurda. Una tale tragedia non era mai capitata prima a Ferrara e speriamo non avvenga mai più. E pensare che Alessia, che conosciamo da quando era bimba ed è amica di nostra figlia, non era mai venuta prima a trascorrere il Capodanno quassù! Erano saliti la sera del 31 dicembre con la spesa, avevano cenato e festeggiato dopo aver salutato noi che siamo qui dal 23 dicembre». Li avevano visti passare con tute da sci e il bob: «Andavano a Novezza», aveva raccontato il marito Doriano. «Verso sera sono rientrati e sono sempre rimasti dentro. Che guaio hanno fatto con queste stufe. Del resto in questi giorni c'era molto freddo e credo sia per questo che hanno fatto la terribile imprudenza di portare le braci in camera e chiudere tutto». E lei: «Eppure avevano le stufe elettriche e Alessia lo aveva evidenziato. Infatti lei e l'amica, che le hanno usate nell'altra stanza, si sono salvate». Quanto era accaduto aveva scosso gli abitanti di Ferrara di Monte Baldo. «Un tempo i nostri nonni si scaldavano con lo scaldaletto», aveva ricordato uno di loro, «ma stavano ben attenti a metterlo fuori dalla finestre quando andavano a letto perché il fuoco brucia l'ossigeno e, se la stanza è chiusa, come in questo caso, lo consuma». I funerali di Alex e Luca erano stati celebrati insieme ad Arzignano, rispondendo a una precisa richiesta delle loro famiglie «a cui la Chiesa in questo momento di immenso dolore desidera essere vicina con le parole della fede», aveva detto il portavoce della diocesi di Vicenza. «Rispettiamo il dolore di queste famiglie e degli amici di questi due ragazzi e preghiamo con loro e per loro affidandoli a Dio».

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