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Addio a Perlini «genio della meccanica»

Roberto Perlini: l’industriale si è spento all’ospedale di San Bonifacio dov’era ricoverato
Roberto Perlini: l’industriale si è spento all’ospedale di San Bonifacio dov’era ricoverato
Roberto Perlini: l’industriale si è spento all’ospedale di San Bonifacio dov’era ricoverato
Roberto Perlini: l’industriale si è spento all’ospedale di San Bonifacio dov’era ricoverato

Un «genio della meccanica», capace di vendere migliaia di dumpers, che servivano per costruire le grandi dighe. in tutta Europa, negli Usa e soprattutto in Cina, dove era stimatissimo e con la quale ebbe rapporti strettissimi. Ieri mattina, però, il cuore dell’l’industriale Roberto Perlini ha smesso di battere. L’imprenditore era ricoverato da una decina di giorni alla Chirurgia dell’ospedale Fracastoro di San Bonifacio per problemi cardiaci e respiratori. Lascia i figli Ivana, Maurizio, Francesco e Giusy, i fratelli Lorenzo, Cesare, Bruno, Franco e Luigina. I funerali si svolgeranno in duomo, martedì alle 15. Con lui se ne va una personalità tra le più importanti e significative non solo di San Bonifacio, dove aveva costruito il suo impero industriale, ma di tutto l’Est veronese, offrendo possibilità di lavoro a molte centinaia di lavoratori di tutta la zona. Fino al 1990 esportò in Cina oltre 2.500 dumpers. Il gruppo Perlini ha sempre continuato le attività di progettazione e produzione di dumpers e in particolare dal 2006, nella sua riluttanza di arrivare ad accordi con colossi industriali, ha condiviso con il figlio Maurizio accordi commerciali strategici con primari partners commerciali. In particolare la Perlini aveva firmato un contratto commerciale con il colosso brasiliano Randon per la vendita in Brasile e in America Latina dei dumpers Perlini e con la Volvo Construction Equipment per la distribuzione nell’ Est Europa e Russia dei dumpers Perlini tramite i concessionari Volvo. Tali accordi commerciali hanno portato una stabilità nella produzione e quindi nei fatturati fino alla fine dell’anno 2014; poi la grande crisi del mercato brasiliano e la recessione mondiale del mercato delle macchine movimento terra , oltre a vicissitudini societarie, hanno messo in difficoltà la Perlini. Roberto ne ha sofferto moltissimo ma fino all’ultimo momento voleva progettare una nuova gamma di veicoli fuori strada e sicuramente ne sarebbe stato in grado sfruttando la sua raffinatezza tecnologica maturata in 50 anni di progettazione. D’altronde Roberto Perlini è stato definito «un genio senza confini»: le sue invenzioni e i suoi brevetti resteranno nella storia mondiale dei veicoli fuoristrada. Addolorato, il sindaco Gianpaolo Provoli dice: «Con Roberto se ne va un altro pezzo di storia dell’imprenditoria sanbonifacese, che ha rappresentato un cambiamento epocale per il paese, facendolo passare da prevalentemente agricolo a industriale-artigianale e servizi. Un imprenditore che sapeva guardare ai mercati internazionali, come la Cina, quando ancora vi erano barriere insormontabili. All’interno di questo gruppo industriale, che ha fatto scuola, sono nati anche altri imprenditori che vi hanno fatto esperienza: ciò ha permesso la crescita in generale dell’imprenditoria sanbonifacese e dei dintorni. Sono profondamente dispiaciuto della sua dipartita ed esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia». Commosso anche l’assessore alle attività commerciali, il professor Gianni Storari, che ben conosceva l’amico Perlini: «Credo che la Perlini sia stata una grande occasione per San Bonifacio e per l’intera zona. Importante rendersene conto, importante dirlo, almeno ora. L'Istituto scolastico nel quale Roberto si è diplomato, il Rossi di Vicenza, lo scorso giugno lo ha ricordato e premiato, con tanto di diploma e medaglia d'oro e ha previsto anche una borsa di studio per studenti meritevoli. Una iniziativa, di grande valore, oltre che di prestigio. Il suo paese natale, San Bonifacio, confido che lo farà». •

Gianni Bertagnin

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