<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Acqua, luci e ombre nelle nuove tariffe

Da una parte c’è un via libera pieno, dall’altra uno parziale: l’Aeegsi (Autorità nazionale per l’energia elettrica, il gas e il servizio idrico) con delibera numero 360 del 28 giugno scorso ha approvato gli schemi di regolazione per il quadriennio 2016-2019 predisposti dal Consiglio di Bacino dell’Ato Veronese, ambito territoriale a cui fanno capo le due società di gestione Acque Veronesi (che copre 72 Comuni tra la città e la provincia) e Azienda gardesana servizi (Ags, partecipata da 19 Comuni dell’area Garda-Baldo).

La deliberazione rende effettive le nuove tariffe dell’acqua applicate dal 1° gennaio, con dei distinguo: mentre l’autorità nazionale ha accolto l’aumento tariffario del 6,5 per cento previsto da Acque Veronesi (che per il consumo di una famiglia media di tre persone si traduce in un costo al metro cubo d’acqua, cioè mille litri, di 1,58 euro Iva inclusa), per Ags ha definito l’aumento dell’1,3 per cento, inferiore al 5,5 previsto dal gestore (che era pari a un costo medio al metro cubo di 1,55 euro).

Un via libera diviso a metà, quindi, che da un lato conferma il piano di 88 milioni di euro quantificati dall’Ato Veronese nel programma quadriennale delle opere pubbliche (di cui 14,6 per Ags), dall’altro mette però in difficoltà la realizzazione degli interventi previsti per il territorio gardesano presumendo di contare sulle maggiori entrate determinate dalla tariffa.

Tra le opere elencate per la zona gardesana, oltre alla manutenzione del collettore, figurano anche l’estensione della rete idrica a Costermano, Castelnuovo e Brentino Belluno, la sistemazione della fognatura a Peschiera e Sant’Ambrogio.

«Attenzione», esordisce il presidente di Ags Alberto Tomei, «un cambiamento minimo di tariffa può sembrare una bella notizia per i cittadini, che così si troverebbero aumenti irrisori in bolletta, ma in realtà lo è solo parzialmente».

E spiega: «In questo modo si finisce per rendere più difficoltosa la realizzazione degli investimenti necessari per gli interventi di potenziamento e di estensione delle reti esistenti, oltre alla manutenzione dell’impianto del collettore». «Opere», rincara Tomei, «pianificate per migliorare il servizio idrico e per la salvaguardia del lago di Garda, per l’esecuzione delle quali è indispensabile poter contare su adeguate disponibilità finanziarie».

Date queste premesse, anticipa il presidente di Ags, «faremo istanza di revisione nei confronti di Aeegsi, perché riteniamo di aver applicato le norme con la giusta attenzione».K.F.

Suggerimenti