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La tradizione

A Brenzone sfida
a colpi di mestolo
È la «carbonèra»

La tradizione
Sfida dei carbonari 2018 (Musuraca)

Magugnano vince lo scettro di «Regina della Carbonèra 2018».

È stata la squadra capitanata dai due fratelli Giannanotonio e Luigi Sartori e da Danilo Donatini quella che si è aggiudicata il più ironico ma ambito trofeo culinario del comune di Brenzone.

Domenica mattina, in una giornata baciata dal sole, la squadra del capoluogo ha messo in fila le altre sei concorrenti. Nell'ordine, alle spalle di Magugnano, si sono piazzati Marniga e Castelletto. Una sfida nella sfida viste pure le presenze politiche all'interno delle squadre piazzatesi ai primi posti. Tra i pentoloni delle sette contrade che si sono sfidate, cioè Castelletto, Biaza, Magugnano, Marniga, Porto, Prada e le Carbonera's Sister, si aggirava in abito talare anche don Gabriele Avesani, parroco di Castelletto. Il prete è, da anni, «oggetto del desiderio» di ogni team schierato, vista la nota propensione all'ironia. Nessuno però, almeno finora, è riuscito a fargli indossare, sopra l'abito talare, il grembiule nè a mettergli in mano il mestolone di legno con cui si mescola nella pentola di rame. «Non posso», ha scherzato don Gabriele, «perchè l'orario della Carbonèra coincide con quello della messa: mica posso lasciare i fedeli per venire a girare la polenta!». Le simpatie, in verità non celate, di don Gabriele erano comunque tutte rivolte alle Carbonera's Sisters, il gruppo di cinque donne, tutte dipendenti delle Piccole Suore della Sacra Famiglia, a cui però, dopo la vittoria nel 2016, non è bastata la «speciale raccomandazione» delle loro datrici di lavoro.

Con tre quintali e mezzo di polenta serviti in duemila e cento piatti, utilizzando 50 chili di farina, 170 di acqua, 25 di olio extravergine del Garda e 105 chilogrammi di formaggi di malga del Baldo, è stata archiviata la dodicesima edizione della «disputa». «Siamo felicissimi», ha commentato la presidente della Pro Loco, Lorena Pinamonte, organizzatrice dell'evento con l'amministrazione comunale e il Gruppo Culturale di Castelletto, «perchè, per la seconda volta in dodici edizioni, le contrade che si sono sfidate erano sette. Al record numerico ha corrisposto quello di gradimento e questo è ciò che serve per mantenere vive le tradizioni di Brenzone».

Gerardo Musuraca

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