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«È la storia di persone vissute con il coraggio»

Il capo della Polizia Franco Gabrielli e Gianpaolo Trevisi, direttore della scuola di Polizia FOTO AMATO
Il capo della Polizia Franco Gabrielli e Gianpaolo Trevisi, direttore della scuola di Polizia FOTO AMATO
Il capo della Polizia Franco Gabrielli e Gianpaolo Trevisi, direttore della scuola di Polizia FOTO AMATO
Il capo della Polizia Franco Gabrielli e Gianpaolo Trevisi, direttore della scuola di Polizia FOTO AMATO

«Non è la storia delle grandi imprese investigative, dei successi o delle grandi storie professionali. È la storia di chi, prima e meglio di noi, ci ha indicato una strada ma soprattutto come percorrerla: con passione, dedizione e coraggio». Nel giorno dedicato alle vittime del terrorismo il capo della Polizia Franco Gabrielli ha scelto di essere alla Scuola di Polizia di Peschiera del Garda per l’inaugurazione del «Luogo della memoria» che ricorda la strage di Capaci del 23 maggio 1992 e le vite spezzate del giudice Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e dei tre agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Poliziotti che non si trovavano per caso su quella macchina, la «Quarto Savona 15», ma stavano vicino al giudice che combatteva la mafia consapevoli «che significava rischiare la vita». Ieri per un giorno la QS15 è tornata nel luogo che l’ha ospitata per tre anni, dal 2014 al 2017, prima che fosse assegnata alla caserma Lungaro di Palermo, da cui partì il giorno dell’attentato mafioso. «Il suo posto è ora occupato dalla scultura in bronzo che la ripropone, realizzata dal maestro orafo Alberto Zucchetta e posta su una stele di marmo intervallata da una fascia di sassi raccolti vicino al luogo della strage. Tante le persone alla cerimonia, tra cui il questore Ivana Petricca, il prefetto Salvatore Mulas e tanti uomini e donne in divisa, delle istituzioni e cittadini. Presenti i sindaci di Peschiera Orietta Gaiulli, di Castelnuovo Giovanni Peretti e di Fumane Corrado Frapporti e i familiari di alcune vittime: Tina e Giovanni Montinaro, moglie e figlio del caposcorta Antonio Montinaro, Maria Teresa Turazza e Silvio Bencivenga. Il direttore della scuola Gianpaolo Trevisi ha ricordato Aldo Moro e Peppino Impastato nel 40esimo anniversario della morte. «Se si insegnasse la bellezza alla gente la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione la paura e l’omertà», ha detto citando Impastato e augurandosi che la piazzetta antistante la scuola «sia luogo di bellezza e storia da insegnare e trasmettere a tutti». «Antonio, Vito e Rocco non sono morti, ma continuano a camminare sulle gambe delle persone oneste», ha scandito Tina Montinaro emozionato. Gaiulli ha sottolineato il «legame particolare» che la scuola ha sempre avuto con Peschiera. «Una presenza radicata su questo territorio», l’ha definita a margine della cerimonia Franco Gabrielli confermando che è superata l’ipotesi della sua chiusura ventilata anni fa: «Il mantenimento delle scuole e il potenziamento della struttura formativa sono temi che porremo al prossimo governo». •

Katia Ferraro

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