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«Gioielli a sei zampe», i colori della biodiversità

Scarabeo Ercole, Dynastes Hercules, Colombia
Scarabeo Ercole, Dynastes Hercules, Colombia
Scarabeo Ercole, Dynastes Hercules, Colombia
Scarabeo Ercole, Dynastes Hercules, Colombia

«Gioielli a 6 zampe» si trova nell’area dei sentieri d’Africa, al Parco Natura Viva: sembra un’esposizione d’arte, dove creatore e artista sono le stesse creature, esposte in teche che ne valorizzano colori e brillantezza. La mostra propone 32 specie e 53 esemplari di insetti di tutto il mondo, raccolti in una temporanea che il Parco ha allestito con la collaborazione dell’associazione Farfalle nella testa, guidata dall’entomologo Francesco Barbieri. Le teche conservano lo scarabeo Golia, il più grande coleottero conosciuto; il cervo volante arcobaleno, con enormi mandibole; lo scarabeo Ercole, con un corno simile a un rinoceronte; il cerambice elegante, con antenne lunghissime; coloratissimi insetti della specie Pachyrrinchus, le cui sgargianti livree servono per avvertire i possibili predatori di essere alimenti indigesti; farfalle che sbattendo le ali sfruttano l’effetto flash dei colori, abbagliando i predatori, come spiega Ilaria Marchi della coop Biosphaera, che con i colleghi guiderà i visitatori da domani al 7 gennaio alla loro scoperta. «È la prima volta che al Parco esponiamo animali non più vivi», dice il direttore scientifico Cesare Avesani Zaborra, «e sembra una contraddizione aver scelto questi insetti morti per celebrare un’esplosione di vita e di forme. È una realtà spesso percepita con fastidio quella degli insetti», ammette Avesani, «ma rappresentano il maggior numero di esseri viventi sul pianeta e con il ruolo fondamentale di fecondare i fiori per dare alimento agli altri animali. Dovremmo tenerli in altissima considerazione. La mostra ci avvicina più a un museo che a un parco zoologico, ma in questo caso la missione è comune: frenare il declino della biodiversità attraverso la conoscenza». «Sono specie preziose, alcune difficilissime da trovare, tutte utili nel concetto di biodiversità», spiega Stefano Dal Secco di Farfalle nella testa, «sono esemplari di insetti al naturale, che non hanno ricevuto alcun trattamento speciale per essere come sono». Katia Dell’Aira, biologa del Parco, afferma: «I bambini che frequentano il Parco sono curiosi e attratti dagli insetti, sono gli adulti a trasmettere loro la paura». • V.Z.

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