<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Zerbato
il dossier
regionale è
solo l’inizio»

L’interno del centro assistenza Fermo Sisto Zerbato
L’interno del centro assistenza Fermo Sisto Zerbato
L’interno del centro assistenza Fermo Sisto Zerbato
L’interno del centro assistenza Fermo Sisto Zerbato

«La verifica ispettiva regionale ha fatto emergere le nomine illegittime, inquadramenti contrattuali irregolari e probabili profili di criticità sul reclutamento». Il segretario generale della Uil (Federazione poteri locali) Daniela Prencipe versa un altro po’ di pepe sulla questione di presunte irregolarità operate dal consiglio di amministrazione del centro di assistenza «Fermo Sisto Zerbato» di Tregnago. E il futuro sembra tingersi di colori ancora più scuri: «Ciò che è stato rilevato dagli ispettori venuti da Venezia», ha aggiunto Prencipe «è la punta di un iceberg di ulteriori irregolarità che lo stesso servizio ispettivo regionale sospetta che ci siano».

Su L’Arena di domenica scorsa c’era stata un’anticipazione della relazione conclusiva della verifica ispettiva sulla base della quale la minoranza consiliare «Tregnago partecipa» (poiché l’ente è di natura pubblica, partecipato al 51 per cento dal Comune di Tregnago), aveva espresso il proprio sconcerto e chiesto le dimissioni immediate del presidente e dell’intero Cda.

«È da oltre un anno», rileva Prencipe, «che la Uil Fpl rilevava una situazione di assoluta anomalia sul Consorzio Zerbato, sia per ciò che concerne alcuni atti di gestione del personale sia per ciò che riguarda i rapporti interpersonali dei dipendenti governati da un percettibile disagio e senso di impotenza».

Il segretario generale del sindacato denuncia che «erano davvero pochi i dipendenti che avevano il coraggio di esporsi e dichiarare la loro contrarietà a certe soluzioni che l’attuale Cda indica come unica via d’uscita ai problemi dell’ente.

Ci riferiamo alla proposta sponsorizzata dal Comune di un passaggio immediato del Consorzio a fondazione. Anche la raccolta delle firme fatta dai lavoratori e sbandierata alle organizzazioni sindacali di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl, nel corso delle assemblee indette, pareva lasciare pochi dubbi sulla «volontà» del personale dell’ente di abbracciare un passaggio immediato a fondazione sotto l’egida di questo Cda è ciò ci aveva lasciati alquanto basiti».

E una questione si pone su tutte: «Da quando in qua chi è pubblico dipendente di un’Ipab, con i tempi che corrono, muore dalla voglia di diventare dipendente privato e magari con un contratto diverso e peggiorativo rispetto a quello attuale?», si chiede il segretario Prencipe.

Lo sguardo ora si rivolge alle nuove sfide per il centro di assistenza «Fermo Sisto»: «L’intervento della Regione era non solo auspicabile ma necessario e sollecitato anche da molti lavoratori e lavoratrici. Il nostro augurio, come organizzazione sindacale, è che l’ispezione regionale possa mettere in sicurezza i lavoratori dell’ente pubblico che hanno bisogno di ritrovare serenità, imparzialità e trasparenza nella gestione dell’ente ed avere certezza del loro posto di lavoro».

Poi arriva un monito rivolto a chi ha tirato le fila della gestione fino ad oggi: «È giusto che chi ha sbagliato paghi, ma proprio per questo motivo come organizzazioni sindacali faremo in modo che non siano i lavoratori a scontare nessun effetto negativo dei cambiamenti che saranno inevitabili per ripristinare legalità», sottolinea ancora il segretario generale Uil Fpl.

E conclude: «Noi siamo pronti ad offrire la nostra collaborazione al servizio regionale di vigilanza e a chiunque vorrà perseguire l’obiettivo di aiutare i lavoratori dell’ente. Incontreremo per prima cosa i lavoratori, per incoraggiarli ad avere fiducia. Da adesso si perseguirà un rinnovato percorso di equità, giustizia e rispetto delle regole.

Vittorio Zambaldo

Suggerimenti