Per la tradizionale sagra di Santa Maria Maddalena a Castelcerino, sarà aperta una mostra, da domani a lunedì, che ricostruisce le vicende storiche legate alla piccola comunità della frazione soavese. Dopo il primo contributo, lo scorso anno, che ha approfondito il rapporto con il paesaggio e le località del territorio collinare di Castelcerino e Fittà, quest’anno si farà riferimento alla persona.
«La vita e i giorni» è il titolo della mostra che offre uno spaccato di un periodo storico a noi vicino, in un luogo dove, per tanti aspetti, il tempo sembra essersi fermato.
La nascita, il matrimonio, la morte nella civiltà contadina rivestivano i momenti rilevanti di ogni esistenza.
Testi e immagini esposte provengono dalle famiglie di Castelcerino e sono state raccolte dai curatori, analizzate e ora sintetizzano un’epoca. Si evince così il senso profondo della vita familiare e sociale d’un tempo, che condensa tradizione e un modo di vivere profondamente condiviso e partecipato dalla gente del posto. Tratti che permangono ancor oggi nella piccola realtà soavese.
L’elenco e lo studio dei cognomi presenti a Castelcerino completano l’indagine avente lo scopo di ridestare sì la memoria, ma anche di testimoniare quanto rimanga, nel presente, di un divenire dinamico, caratterizzato dal territorio e dalla particolare dimensione circoscritta ed esclusiva di Castelcerino.
La mostra, che si può visitare in sala civica, è curata da Maria Rosa Barbi, Augusto, Davide e Federico Bettonte e da Ernesto Santi: sarà aperta tutti i giorni della sagra.
Quello in mostra, appare, Come un mondo a sé stante, dove determinate caratteristiche della tradizione sono rimaste e dove c'è ancora un sostanziale attaccamento al passato.
Scrivere la storia è anche rivendicare una identità che è, prima di tutto, salvaguardia delle radici e delle tradizioni, non andando a ritroso nella ricerca, ma sottolineando gli elementi chiave che distinguono le persone appartenenti a una comunità.