Profumo di mosto nella notte della Val d’Alpone: l’impatto della pesante ondata di maltempo che si è abbattuta sull’Est veronese l’altra sera intorno alle 21,30 ha avuto anche un odore che per gli agricoltori è stato solo annuncio di un danno non indifferente alle colture. Quel mosto che ha profumato l’aria, infatti, non è altro che ciò che è gocciolato dai grappoli maturi, pronti per la vendemmia anticipata che si apre proprio oggi, feriti dalla grandine.
Ieri mattina i rivenditori di prodotti agricoli della Val d’Alpone e di San Bonifacio erano tutti aperti in via straordinaria, e tutti con la fila di auto nei posteggi: «Bisogna correre, salvare quel che si può. Lo faremo con la vendemmia, ma è necessario intervenire sulle ferite delle vigne ed evitare l’insorgenza di fitopatie fungine».
Il danno maggiore è ai vigneti: le stime dei tecnici (dalla Cantina di Soave al Consorzio di difesa fino al Consorzio del Soave) oscillano tra il 15 ed il 20% di perdita di produzione: Coldiretti, appellandosi all’intraprendenza degli agricoltori già duramente colpiti, li sprona ad intervenire subito. Sono dati assolutamente indicativi (impossibile avere stime dagli agricoltori terrorizzati da rischi di declassamento e dagli effetti delle perimetrazioni delle aree colpite) che dovranno essere confermati assieme all’estensione della zona colpita: di sicuro, però, la grandinata pre-vendemmia non fa che aggiungere danno a danno di una stagione che ha contemplato le gelate primaverili e la sofferenza estiva dovuta alla siccità.