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Varata la nuova
unità pastorale:
«Nave a tre alberi»

La celebrazione seguita su maxi schermo dal sagrato della chiesa di Praissola
La celebrazione seguita su maxi schermo dal sagrato della chiesa di Praissola
La celebrazione seguita su maxi schermo dal sagrato della chiesa di Praissola
La celebrazione seguita su maxi schermo dal sagrato della chiesa di Praissola

L’Unità Pastorale di San Bonifacio, raffigurata sull’opuscolo, stampato per l’occasione, come una nave a tre vele, simbolo della Chiesa e delle tre parrocchie unificate (Duomo, Praissola e Prova), «ha preso il largo». Si è espresso così monsignor Francesco Gasparini, delegato del vescovo di Vicenza, quando sabato sera ha ufficialmente insediato questa nuova Unità e i due co-parroci: monsignor Giuseppe Miola, già parroco del Duomo, e don Stefano Giacometti, proveniente da Noventa Vicentina.

Per la solenne e storica cerimonia è stata scelta la bella chiesa (a forma di nave) di Praissola, equidistante dalle altre due. Sabato era stracolma di fedeli, dentro e fuori, anche sul sagrato, assiepato da una folla che ha assistito alla celebrazione attraverso un maxi schermo. La cerimonia, in un’atmosfera festosa e partecipata, ha avuto inizio con l’ingresso, in corteo, del rappresentante vescovile e dei due co-parroci, assieme agli altri due sacerdoti appartenenti all’Unità, don Nicola e don Adolfo, con il diacono don Stefano, tutti accompagnati da altri sacerdoti diocesani.

Nell’accoglierli all’ingresso del tempio, il sindaco Gianpaolo Provoli, presente assieme ad altre autorità, li ha salutati, tra gli applausi, porgendo l’augurio per la loro «nuova avventura pastorale». Quindi monsignor Gasparini, letta la formula di insediamento dell’Unità, ha spiegato che questa «è uno spazio di comunione tra parrocchie in un’area territorialmente omogenea» e che, con la «preoccupante scarsità di clero», la nomina dei due co-parroci in solido rappresenta «un salto di qualità, che supera la vecchia mentalità di campanile, anche per mobilitare i fedeli stessi alla collaborazione fraterna».

Ha anche precisato che il co-parroco «moderatore» (monsignor Miola), la cui funzione è anche di «vegliare e rappresenta legalmente le singole parrocchie» è a tempo indeterminato, mentre per don Giacometti la durata è di nove anni.

Monsignor Miola, dopo aver ringraziato per la loro opera i due ex parroci di Praissola e Prova, ha sottolineato che ogni parrocchia conserva non solo le proprie tradizioni pastorali ma anche i rispettivi consigli pastorali e quelli per gli affari economici per la gestione dei propri beni mobili e immobili. Ha anche sottolineato che «la parrocchia non è un supermarket religioso dove si lascia l’offerta e non c’è altro debito, ma dove ciascuno è chiamato a contribuire alle iniziative pastorali: un salto di qualità che consente di passare da una pastorale della conservazione a una di rinnovamento».

Da parte sua don Giacometti ha anche salutato i suoi ex parrocchiani di Noventa Vicentina, che in gran numero l’hanno voluto accompagnare. Si sono alternati al microfono anche i rappresentanti dei tre Consigli parrocchiali. è seguita la concelebrazione solenne della messa, accompagnata dai tre cori delle singole parrocchie. Al termine del rito la festa è proseguita con un rinfresco allestito sul sagrato.

Gianni Bertagnin

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