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Valdalpone, fusione a due
Referendum entro gennaio

Roberto Turri, sindaco di Roncà
Roberto Turri, sindaco di Roncà
Roberto Turri, sindaco di Roncà
Roberto Turri, sindaco di Roncà

Comune Valdalpone: referendum entro metà gennaio. È la data con cui il sindaco di Roncà Roberto Turri e l'assessore ilarionese Ercole Storti sono tornati giovedì dall'incontro in Regione con Maurizio Gasparin, dirigente del Servizio enti locali.

L'iter di fusione tra i Comuni di San Giovanni Ilarione e Roncà (entrambi governati dalla Lega Nord) fa un altro passo avanti anche se quello più rilevante per le due comunità è rappresentato dalla convocazione dei Consigli comunali per l'approvazione della «richiesta alla Regione Veneto di variazione delle circoscrizioni comunali per la fusione dei Comuni di Roncà e San Giovanni Ilarione e costituzione di un nuovo Comune denominato Valdalpone» e del documento politico-programmatico a questo finalizzato, cioè lo studio di fattibilità: martedì alle 19,30 se ne parla in Consiglio comunale a Roncà, mentre a San Giovanni Ilarione l'argomento arriva in discussione giovedì alle 19.

IL PROGETTO di fusione nelle ultime settimane ha subito una forte accelerata per l'esigenza di procedere nei tempi che consentano di eleggere il nuovo Consiglio comunale unico, cioè quello del Comune Valdalpone, a tarda primavera approfittando della scadenza naturale del Consiglio comunale ilarionese.

«Con Gasparin abbiamo cominciato a mettere contenuti nel fascicolo del Comune Valdalpone», spiega Turri, «a cominciare dalle date dei Consigli e quelle degli incontri pubblici (26 ottobre Roncà, 28 ottobre San Giovanni Ilarione, ndr). La cosa più importante, però, è il cronoprogramma che è stato formalizzato».

DOPO IL PASSAGGIO in Consiglio comunale decorreranno i 15 giorni previsti per le osservazioni che i cittadini volessero far pervenire: si tornerà dunque in Consiglio e poi la richiesta partirà alla volta del presidente della Giunta regionale del Veneto che la girerà alla Prima Commissione per la valutazione e l'audizione dei sindaci Roberto Turri ed Ellen Cavazza. La pratica sarà quindi trasmessa alla Commissione permanente che la farà approdare in Consiglio regionale. Dopo il voto la richiesta tornerà in Giunta regionale per l'indizione del referendum. «La consultazione sarà entro metà gennaio», dice Turri, «e, se vincerà il sì, per poter sfruttare la prima scadenza amministrativa utile la Regione dovrà promulgare la legge regionale che istituisce il nuovo Comune entro il 24 febbraio».

Turri non ha dubbi: «In Consiglio comunale, al quale invito la popolazione a intervenire, vivremo uno dei momenti più importanti di questo progetto e le 131 pagine dello studio di fattibilità diventeranno uno strumento pubblico utilissimo per conoscere le situazioni reali ben oltre il ragionamento sul comune unico». La creazione di un Comune unico, considera il sindaco di Roncà, «può rappresentare un elemento nuovo per lo sviluppo della valle, il rafforzamento della capacità istituzionale e amministrativa può incidere sul grado di efficacia per il superamento delle criticità strutturali, la scarsità di infrastrutture e dei servizi di base e possa comportare maggiori possibilità di valorizzazione del patrimonio locale in termini di attrattività anche economica, occupazionale e sociale».

ELLEN CAVAZZA, da San Giovanni Ilarione, rimarca: «L' aggregazione di risorse umane, tecnologiche e strumentali eliminerà i doppioni, renderà possibile coprire le carenze, favorirà la specializzazione del personale, una maggiore efficacia ed efficienza nello svolgimento delle attività e la realizzazione di economie di spesa che potranno consentire nuovi servizi o il miglioramento di quelli esistenti».

Paola Dalli Cani

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