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Uova pasquali per Quinhamel

Volontari veronesi a Buba, in Guinea Bissau, nella missione delle suore
Volontari veronesi a Buba, in Guinea Bissau, nella missione delle suore
Volontari veronesi a Buba, in Guinea Bissau, nella missione delle suore
Volontari veronesi a Buba, in Guinea Bissau, nella missione delle suore

Le uova di Pasqua diventano mattoni per il centro giovanile di Quinhamel, in Guinea Bissau: a questo saranno finalizzati i fondi che la onlus «Il cuore in Africa» raccoglierà proponendo le uova di Pasqua solidali.

Con cinque euro, l’offerta minima suggerita dall’associazione che ha sede a Montecchia di Crosara, sarà possibile contribuire al fondo che permetterà a padre Piergianni Buratti, padre Micheal Daniels, il francescano del New Jersey che ha «casa» al seminario di Chiampo ed è stato ribattezzato «il dj di Dio» per il suo impegno di evangelizzazione tra i giovani attraverso la musica, e padre Rino Furlato (i tre religiosi che da quattro anni operano insieme nella missione di Quinhamel) di realizzare il centro di aggregazione, formazione, socializzazione e anche animazione per i giovani della cittadina africana.

Il progetto c'è, l’area, circa seimila metri quadrati, pure e l’intenzione è di cominciare a posare le fondamenta il prossimo anno. Si procederà a stralci, spiega Federico Cavazza, uno dei volontari della onlus presieduta da Flavio Urbani, costruendo una alla volta le tre palazzine che si affacceranno sul campo di calcio centrale.

«Il cuore in Africa» onlus è solo una delle tante associazioni che sono mobilitate per realizzare l’intervento che segue quello, concluso poco meno di un anno fa, con cui è stata ristrutturata e ampliata la scuola materna di Quinhamel, entrata in servizio nel settembre scorso. Sono dieci anni che l’associazione, intenzionata ad organizzare la sua festa di compleanno a settembre, in occasione de rientro a Montecchia di padre Pierganni Buratti, sostiene questa e le altre missioni in cui, in vari angoli del mondo, sono impegnati missionari di Montecchia di crosara. Tra loro ci sono ad esempio padre Dario Maso, in Mozambico, e padre Cesare Pegoraro in Benin.

L’onlus lo fa sia organizzando iniziative con cui raccogliere fondi, sia con le braccia attraverso l’esperienza dei campi di lavoro da cui, in effetti, ha originato l’idea dell’associazione. «Siamo tornati anche quest’anno, per 15 giorni: se il campo base era a Quinhamel, il lavoro lo abbiamo invece fatto a Buba, a duecento chilometri di distanza, in una missione di suore che avevano bisogno di aiuto per completare i lavori della scuola materna di Buba», dice Cavazza.

C’era lui, nel gruppo dei volontari, assieme a Franco Rigon, Maria Pia Pegoraro, Rocco Surano e la moglie Silvia Accoto, Valerio Gambin: prima di loro erano partiti, per lavorare a Quinhamel, Lucillo Buratti (fratello di padre Piergianni) e la moglie Lucia.

Ci sono le uova solidali nel carnet di iniziative di «Il cuore in Africa» onlus, c’è la possibilità per tutti di devolvere all’associazione il 5x1000 (codice 92018790235).

Ma non solo: alla stessa finalità saranno destinati i proventi della «Cena povera» in programma sabato 8 aprile a Montecchia di Crosara. Un menù semplice, la voglia di stare insieme, la consapevolezza di fare qualcosa di concreto per chi ha dedicato la propria vita agli altri: lo spirito dell’iniziativa è questo, e all’appuntamento interverranno, per raccontare la loro Guinea Bissau, anche alcuni dei volontari che hanno vissuto l’esperienza del campo di lavoro.

Informazioni sull’iniziativa delle uova solidali (che si trovano nella gran parte degli esercizi commerciali di Montecchia) e sulla cena povera (adesioni entro mercoledì 5 aprile) contattando il numero 347.3105965.

Paola Dalli Cani

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