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I funerali di zia e nipote

Tragedia di Belfiore
«Il sorriso di Emma
non si spegnerà»

I funerali di zia e nipote
L’arrivo delle bare davanti al Duomo, accolto dai tre celebranti don Emilio, don Stefano Giacometti e don Stefano Guglielmi FOTOSERVIZIO AMATO
L’arrivo delle bare davanti al Duomo, accolto dai tre celebranti don Emilio, don Stefano Giacometti e don Stefano Guglielmi FOTOSERVIZIO AMATO
Il saluto a Emma e Luisa (foto Amato)

«Il sorriso di Emma resterà vivo nel ricordo di famigliari, amici e parenti e si deve riflettere nel volto di tutti. Buon volo e buona avventura, Emma e Luisa».

L'addio in Duomo a San Bonifacio a zia e nipote Piubello, morte nell’incidente verificatosi a Belfiore domenica nel tardo pomeriggio, si è completato con la frase finale della predica, pronunciata da Don Stefano Giacometti durante le esequie, celebratesi ieri pomeriggio.

La chiesa era già piena almeno mezz’ora prima dei funerali e in molti hanno assistito alla celebrazione seduti sui banchi fuori dalla chiesa. All’interno del Duomo, era considerevole, soprattutto, la presenza degli scout del gruppo della quattordicenne che con i loro canti e le loro preghiere hanno dato un’impronta inconfondibile e commovente alla celebrazione.

Ma in chiesa erano presenti anche i tanti amici e parenti della famiglia Piubello che hanno così voluto testimoniare il loro sostegno ai genitori, al fratello di Emma, Adolfo e ai fratelli di Luisa di 71 anni. Al termine delle esequie, i famigliari hanno rivolto il loro più sentito ringraziamento a tutti coloro che si sono stretti in questi giorni difficilissimi al loro strazio e dolore. Hanno fatto sapere poi attraverso la voce di don Emilio anche che Vittoria sta meglio e potrà tornare presto a casa dopo il ricovero al polo Confortini. Lì ha subito un paio di interventi in questi primi cinque giorni di degenza. La diciassettenne, studentessa del liceo scientifico Guarino, aveva riportato gravi traumi nella carambola del Suv della zia in via Linare a Belfiore domenica pomeriggio mentre era seduta sul sedile posteriore.

 

Prima della funzione, i famigliari hanno fatto sapere sempre attraverso la voce del parroco che le offerte raccolte in chiesa durante i funerali saranno donate sia al progetto di solidarietà dell’Unità pastorale del Duomo in Mozambico che al gruppo scout del «San Bonifacio uno» del quale Emma faceva parte ed era capo squadriglia delle Pantere.

L’impronta alla celebrazione era stata data dal parroco don Emilio prima dell’inizio delle esequie quando ha preannunciato che si sarebbe trattato di una «funzione semplice ma che vuole coltivare una robusta speranza». Sulla stessa lunghezza, si è poi sintonizzato una ventina di minuti dopo don Stefano Giacometti durante la predica. Sono giorni di grande disorientamento per tutti, ha detto il celebrante. Mancano «anche le parole adatte» ha proseguito. Ma c'è «un’umana presenza» attorno a questa tragedia, «una galassia di luci accese anche fuori dai nostri confini». E sono fari «che illuminano le tenebre».

Non bisogna, quindi, disperarsi perché «siamo avvolti nell'amore di Dio» che si concretizza «negli abbracci, nelle carezze» che ci si è scambiati in questi giorni tra chi ha conosciuto Emma e Luisa. Don Stefano ha poi ricordato anche Luisa che nella sua riservatezza, «ha dato tanto ai nipoti e specialmente ad Emma e Vittoria, trasmettendo l’amore per la natura e per i cavalli». Ha poi ricordato l’adesione di Emma negli scout ricordando che il fondatore degli scout Baden Powell diceva sempre che nel passaggio della nostra vita «lasciamo una traccia che altri poi possono seguire».

E così dev’essere anche per la scomparsa di Emma che ha lasciato la sua impronta nella vita di famigliari, amiche e compagne di scuola. E allora la quattordicenne e la zia «non sono sparite» ma «chiedono di vivere e realizzare i sogni condivisi con amici e parenti mentre erano in vita». Alla fine della celebrazione il gruppo scout ha salutato per l’ultima volta Emma sul sagrato del Duomo con l’urlo di squadriglia mentre i partecipanti alla messa defluivano fuori dalla chiesa. Poi il corteo, regolato dagli agenti della Municipale oltre che dai volontari della Protezione civile presenti al funerale in servizio d’ordine pubblico, è proseguito fino al cimitero di San Bonifacio dove la bara bianca di Emma e quella di Luisa sono state tumulate. •

Giampaolo Chavan

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