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Torna a Monteforte, Lassie E c’è pure Stella, una vip

Torna alla Montefortiana, Lassie. Che nel nostro caso si chiama invece Bruna: impossibile non farci la battuta a vedere la splendida collie di 2 anni che con Claudia e sua madre Lorena, podiste di Meledo di Sarego, nel Vicentino, si apprestano a vivere la loro terza Montefortiana. Per Bruna è davvero un ritorno: un anno fa la visse per buona parte del percorso in braccio, stavolta è pronta a correre. «Ci si torna, alla Montefortiana, per il minestrone... stupendo!», dice Andrea, podista di Chiampo che con la sorella Michela affiancano il trittico berico. «Io ci vengo solo per mangiare», ammette spudoratamente. Tutte le altre, invece, non mancano la Montefortiana «perché è un ritrovo, per il percorso, per l’impareggiabile paesaggio». E Bruna scodinzola. Bruna è solo una delle protagoniste a quattro zampe dell’edizione 2018, davvero affollata anche per quanto riguarda i cani. E c’era pure una vip, che si chiama Stella, ha una pagina Facebook con 1.045 amici, è stata per nove anni la mascotte della Maratona di Padova e, a 15 anni, fa ancora la maratona. Arriva, col suo proprietario Leonardo Candian, da Stra’ diVigonovo, in provincia di Venezia, tra i fondatori dell’Asd Sarmati che strizza l’occhio, per via delle comuni origini Sarmate, alla frazione di Monteforte che si chiama Sarmazza. C’è pure un logo che compare sulle maglie e che rimanda però più ad una popolazione vichinga che caucasica, ma fa lo stesso: «Ci veniamo da cinque anni perché l’organizzazione è impeccabile, l’accoglienza calorosissima, i ristori splendidi e poi perché è divertente». Stella annuisce scodinzolando e (facile per una che «firma» pure una linea di scarpe da ginnastica, Stella way) mettendosi in posa per la foto di rito. Alla partenza dei 14 chilometri c’erano anche Vicky e Lupin, due beagle di 2 anni e mezzo e di un anno arrivati da Lusia, in provincia di Rovigo, assieme a Chiara, Rosalia e Federico. «Questa corsa è fantastica, bellissimo percorso, bellissimo ambiente e tutto il contorno di festa», dicono. Confessano che la sveglia a casa è suonata alle 4, «ma è bellissima questa giornata in compagnia. La meta è sì l’arrivo, ma soprattutto il ristoro del Califfo». Con loro c’è anche Roberto, il marito di Chiara: «Per me è la prima volta, mi ha convinto mia moglie», dice. Li ritroveremo a Soave, al ristoro del minestrone degli alpini di Monteforte: «Aveva ragione!», ci dice Roberto, «hanno ragione quelli che dicono che vengono per il minestrone, una autentica bontà!». Tutta al femminile è la compagnia che accompagna la platinata Pesca, esuberante cagnolona di San Bonifacio alla sua terza Montefortiana: «Si torna perché è facile, è bella, è divertente... e per smaltire», dicono in coro Anna, Lucia, Nadia, Ilaria, Roberta, Raffaella, Maria e Silvia. Potrebbero ben fare il gruppo «Le amiche di Pesca», e ognuna ha una motivazione per fare 14 chilometri: per Maria si chiama minestrone, per Lucia il brulè e per Roberta «la china calda all’inizio del salitone. Senza la carica della china su non ci arrivi», nemmeno se ti tira su una Pesca... a quattro zampe motrici. • P.D.C.

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