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Terreni contaminati da Pfas
Controlli su uva, pere e mele

Mele, ma anche pere, uva e altra frutta saranno oggetto di analisi da parte dell’Arpav
Mele, ma anche pere, uva e altra frutta saranno oggetto di analisi da parte dell’Arpav
Mele, ma anche pere, uva e altra frutta saranno oggetto di analisi da parte dell’Arpav
Mele, ma anche pere, uva e altra frutta saranno oggetto di analisi da parte dell’Arpav

La raccolta di alcuni prodotti agricoli (uva, mele e pere) ha fatto sveltire l’avvio dei controlli sulla presenza dei Pfas negli alimenti. Ieri, infatti, la Direzione prevenzione, sicurezza alimentare e veterinaria della Regione ha deciso-in accordo con l’Istituto superiore di sanità, che ha il ruolo di coordinatore delle operazioni-di partire con i campionamenti per quanto riguarda uva, pere e mele. Una scelta che si è manifestata con un ordine impartito alle Ulss.

I MONITORAGGI. Una prima campagna di controllo sugli alimenti provenienti dall’area in cui sia le acque di falda che quelle superficiali sono interessate dall’inquinamento da sostanze perfluoro-alchiliche era stata effettuata qualche mese fa dai servizi regionali ed aveva registrato la presenza di Pfas in alcuni elementi sia vegetali che animali. Ora, dopo una lunga fase di attesa, inizia, seppur parzialmente, un nuovo piano di monitoraggio. Uno studio volto a scoprire in che misura i Pfas-si tratta di sostanze chimiche che vengono utilizzate principalmente per impermeabilizzare stoffa e stoviglie e che, secondo la Regione Veneto, sono presenti nell’ ambiente dell’ area posta al cavallo fra le provincie di Verona, Vicenza e Padova a causa dell’industria Miteni di Trissino, Vicenza–abbiano contaminato anche i prodotti agricoli e gli animali commestibili del territorio.

LUOGHI E MODI. L’area interessata dalla campagna di controlli comprende i territori in cui operano cinque aziende sanitarie. Due sono vicentine, la 5 e la 6, una padovana, la 17, e due veronesi, la 20, per quanto riguarda il Colognese ed Arcole, e la 21, per ciò che concerne il Legnaghese. Come si diceva, per ora è stato stabilito di analizzare da subito la frutta di cui è in corso in questi giorni la raccolta. Per quanto riguarda l’uva da vino i campionamenti saranno effettuati ad Albaredo, Arcole, Cologna, Legnago, Pressana, Roveredo, Terrazzo e Zimella, oltre che ad Alonte, Brendola, Lonigo e Sarego, nel Vicentino, ed a Montagnana, nel Padovano. Anche per le mele da tavola il territorio più battuto sarà quello scaligero (ad Albaredo, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi Sant’Anna, Legnago, Minerbe e Terrazzo) con sconfinamenti a Montagnana e Noventa Vicentina. Una situazione che si ripeterà anche per le pere da tavola, con campioni che verranno prelevati ad Albaredo , Bevilacqua, Bonavigo, Boschi Sant’Anna, Legnago, Minerbe, Pressana, Roveredo e Terrazzo, oltre che a Lonigo.

OGGI E DOMANI. In questa prima fase i campioni che verranno prelevati saranno complessivamente 183 ma, secondo quanto preannuncia la Regione, i controlli sugli alimenti sono destinati a diventare in prospettiva molti di più. «L’Istituto superiore di sanità sta completando la redazione di un ampio progetto che verrà presentato, e quindi avviato, a breve», spiegano a Venezia.

Un’operazione che dovrebbe mettere sotto la lente d’ingrandimento tutti i vari elementi commestibili provenienti dall’area inquinata. D’altro canto, entro la fine dell’anno dovrebbe anche esserci l’inizio del controllo a tappeto dello stato di salute della popolazione esposta agli effetti della contaminazione, che riguarderà anche 72mila veronesi.

Luca Fiorin

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