<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Supercomune
di 25mila abitanti
altro passo avanti

Giovanni Molinaroli, sindaco di Caldiero
Giovanni Molinaroli, sindaco di Caldiero
Giovanni Molinaroli, sindaco di Caldiero
Giovanni Molinaroli, sindaco di Caldiero

È pronto il progetto di fattibilità per far diventare un unico Comune gli attuali quattro Comuni di Belfiore, Caldiero, Colognola ai Colli ed Illasi. Entro sabato le quattro giunte comunali esprimeranno il loro parere, circa lo studio di fattibilità, che è già stato inviato alle quattro amministrazioni municipali. Progetto che poi dovrà essere inviato a Venezia, entro lunedì prossimo, per ricevere il parere favorevole, o meno della giunta Zaia.

Lo studio di fattibilità, lo ricordiamo, è stato finanziato con 20 mila euro dalla Regione stessa. «In un primo momento, lo studio per la fusione dei quattro enti locali, doveva essere preparato entro il 30 giugno scorso», spiega il sindaco di Caldiero Giovanni Molinaroli, che è anche presidente in carica dell'Unione di Comuni Verona Est. I cui Comuni aderenti hanno deciso di avviare questo progetto di fusione, ad esclusione di Mezzane.

«Abbiamo chiesto alla Regione una proroga per approfondire meglio lo studio, proroga che ci è stata concessa dalla Regione e che scade appunto il 30 novembre», prosegue sempre Molinaroli. «Ora attendo di raccogliere entro il fine settimana le delibere delle quattro giunte, per inviare il tutto - progetto e delibere di Giunta con i pareri - a Venezia. Se la Regione si esprimerà favorevolmente, così come i quattro Comuni, l'iter proseguirà con l'analisi dello studio nei quattro Consigli comunali e la presentazione della fusione alla popolazione dei quattro paesi».

La popolazione verrebbe coinvolta direttamente in questa fase, attraverso un referendum che dovrà sancire il prosieguo o meno dell'iter di fusione in un unico nuovo Comune dell'Est veronese da oltre 25 mila abitanti: diventerebbe il Comune principale e più grande dell'Est veronese. La consultazione elettorale dovrebbe a questo punto essere fatta entro la primavera dell'anno prossimo. «Tuttavia questa scadenza coincide per due Comuni coinvolti nel progetto, ossia Belfiore e Colognola, anche con la fine dell'attuale amministrazione e l'elezione per il rinnovo di sindaci e Consigli comunali», fa notare il consigliere di minoranza di Caldiero Luciano Lucchese, «mentre Caldiero e Illasi andranno al voto amministrativo nel 2017. Quindi sarebbe importante andare al referendum entro la prossima primavera».

Lucchese pone pure una domanda al sindaco e presidente dell'unione: «Nel caso le quattro giunte comunali non si esprimessero tutte favorevolmente, è preclusa dal progetto di fattibilità la fusione di solo due o tre Comuni, invece che quattro? Io vedrei bene, ad esempio, procedere anche solo con Colognola, Caldiero e Belfiore, oppure fondere solo Caldiero e Colognola, o in alternativa anche Belfiore con Caldiero», suggerisce Lucchese.

«Non ci sono preclusioni in questo senso», assicura Molinaroli, «il progetto prevede di fondere quattro Comuni, ma c'è la possibilità di procedere anche per fonderne solo due o tre. Comunque, da parte delle amministrazioni comunali, c'è la volontà di portare avanti questo progetto di fusione».

I quattro Comuni hanno sfruttato la possibilità di finanziamento regionale per percorrere questa strada innovativa, quella di fondersi per avere maggiori possibilità di spuntare prezzi migliori in termini di lavori pubblici, forniture e servizi, di ottenere maggiori finanziamenti pubblici e di conseguenza poter abbassare la pressione fiscale per i propri cittadini. Ma anche di ridurre i costi di gestione e i costi legati al funzionamento dei quattro Consigli comunali, delle quattro giunte e di quattro sindaci.

«Anche perché da alcuni anni stiamo già lavorando assieme», si dichiara favorevole alla fusione Luciano Lucchese, «associando le funzioni principali nell'Unione di Verona Est, che ad oggi conta un centinaio di dipendenti. Già ai quattro Comuni, resta poco o nulla da decidere: le scelte principali vengono operate dal Consiglio dell'unione».

«La normale evoluzione di questa unione», è la conclusione di Luciano Lucchese, «resta quindi la fusione vera e propria».

Zeno Martini

Suggerimenti