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Sulla tv a Mosca
prima Putin,
poi Valdegamberi

Il brindisi di Stefano Valdegamberi in piazza davanti alla telecamera di Russia 1L’incontro alla gelateria L’Abazia
Il brindisi di Stefano Valdegamberi in piazza davanti alla telecamera di Russia 1L’incontro alla gelateria L’Abazia
Il brindisi di Stefano Valdegamberi in piazza davanti alla telecamera di Russia 1L’incontro alla gelateria L’Abazia
Il brindisi di Stefano Valdegamberi in piazza davanti alla telecamera di Russia 1L’incontro alla gelateria L’Abazia

Il voto in Consiglio regionale Veneto che, mercoledì scorso, ha approvato una risoluzione per promuovere «la costituzione di un comitato contro le sanzioni alla Federazione Russa, per il riconoscimento del diritto di autodeterminazione della Crimea e per la difesa delle nostre produzioni», ha suscitato un putiferio a livello internazionale e in Russia è stato accolto con grande sorpresa e soddisfazione, tanto da finire nei titoli delle notizie dei telegiornali. Per capire come sia nato questo provvedimento, di cui è stato primo firmatario il consigliere Stefano Valdegamberi, l’emittente statale Russia 1 si è mossa alla ricerca del personaggio e del suo paese. Così venerdì la giornalista Asya Emelyanova e l’operatore Ivan Malyschev sono arrivati in piazza Mercato a Badia Calavena, accolti dai Pistonieri dell’Abbazia e dal gruppo storico in costume, che ha eseguito alcuni passi di danza popolare dopo che in località Pergari i trombini avevano salutato con il loro tuono l’arrivo degli ospiti.

«Ha fatto molto scalpore il provvedimento della Regione Veneto, e sono stata mandata, come inviata per l’Europa del Sud del più importante canale televisivo russo, che raggiunge 88 milioni di telespettatori, a far conoscere il promotore dell’iniziativa», racconta la giornalista.

Valdegamberi, attorniato da un manipolo di fan, saluta e si fa ripetere: «Ma quando andrà in onda tutto questo?» «Domenica sera con il telegiornale, visibile anche sulla piattaforma Sky al canale 576», risponde l’inviata, «e dopo i discorsi del presidente Putin ci sarà certamente questo servizio». «Davvero dopo Putin? Avete sentito? In Russia sapranno tutti di noi, di Badia Calavena, del Veneto», ripete Valdegamberi che sembra camminare sulle acque.

SULLE NOTE di un ballo popolare come la Polca del Minci, il politico che si è fatto da solo, uscendo dal ventre della Balena bianca democristiana per arrivare a impugnare lo spadone di Alberto da Giussano, intona il suo canto libero: «La risoluzione che ho fatto votare dal Consiglio regionale invita l’Italia a riconoscere l’autodeterminazione della Crimea e l’Unione Europea a cambiare la politica delle sanzioni che provoca danni enormi al comparto agroalimentare e industriale del Veneto. Dall’inizio delle sanzioni, solo il Veneto ha perso un miliardo di euro, con conseguenze che si riversano in tutti i settori anche quelli non direttamente coinvolti nelle esportazioni. Come il latte, ad esempio», cita il consigliere Valdegamberi, spiegando che il latte prodotto nel Nord Europa e che era destinato alla Russia ora viene dirottato in Italia e ha già fatto crollare il prezzo del nostro latte a causa del surplus di offerta.

Ma vale anche per il settore del mobile, del tessile, del marmo, tutti bloccati dalle ritorsioni per le sanzioni volute dagli Usa e partite a cuor leggero da Bruxelles.

I padri fondatori del partito che lo ha tenuto a battesimo si volteranno nella tomba, ma Valdegamberi che negli ultimi anni ha abbracciato con entusiasmo le tesi indipendentiste, quando in passato sosteneva fieri confronti, al limite dello scontro fisico, con chi sventolava il vessillo di San Marco, ora non ha dubbi che la colpa stia tutta da questa parte dell’ex cortina di ferro: «In Crimea c’è stato il voto di un parlamento regolarmente eletto, seguito da un referendum per passare dall’Ucraina alla Russia. Quando sono stato in Crimea per il forum sull’economia, ho parlato con la gente e tutti sono convinti che sia stata la scelta migliore. Ora la comunità internazionale non può isolare la Crimea e la mia mozione a suo sostegno è stato il tema più discusso in Russia nella scorsa settimana. Lo stesso Dmitrij Peskov, portavoce del presidente Putin, mi ha citato e ringraziato pubblicamente in televisione», riferisce Valdegamberi.

Alla gelateria L’Abazia Matteo Roncari con la moglie Maria Grazia Stoppele e la figlia Camilla hanno preparato le vaschette di gelato con infilzati il tricolore della federazione Russa e il Leone della Serenissima: rosso frutti di bosco con lamponi e more per il primo; bianco panna a base di miele, mandorle, nocciole, pinoli e uvetta a bagno nel rum con biscotto a forma di trombino per gli indipendentisti nostrani.

Valdegamberi, a beneficio della telecamera, raduna i suoi in piazza Mercato e dà il via al brindisi: i calici alzati festeggiano il trasloco della Crimea e l’indipendenza del Veneto, salutati dallo sventolio del Leone di San Marco, mentre i rintocchi del campanile invitano a pensieri più alti.

Vittorio Zambaldo

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