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Fra Veronese e Vicentino

Stop ad acquedotto
«senza permessi»:
paura per gli Pfas

Fra Veronese e Vicentino
Il cantiere a Lobia (Amato)
Il cantiere a Lobia (Amato)
Il cantiere a Lobia (Amato)
Il cantiere a Lobia (Amato)

Un contrastato collegamento fra l'acquedotto di San Bonifacio e quello del confinante comune berico di Lonigo ha creato un incidente diplomatico fra veronesi e vicentini.

La tubazione, di cui è ora sospesa la posa, è posta infatti al confine fra le due province, a Lobia, e, per la parte scaligera, è priva di autorizzazione e viene vista come possibile fonte di diffusione della contaminazione da Pfas.

Il collettore viene realizzato dalla società idrica Acque del Chiampo, che ha sede ad Arzignano, nel Vicentino. Per il sindaco di San Bonifacio Provoli «aveva solo l'autorizzazione della polizia locale di Lonigo. Siamo arrabbiati perché era in corso un intervento sul nostro territorio del quale nessuno ci ha avvertiti. Oltre che preoccupati del fatto che il collegamento potrebbe significare mescolare le acque del nostro acquedotto, che hanno caratteristiche ben diverse, con quelle provenienti da Lonigo, che devono essere trattate per la presenza dei Pfas». Il sindaco, dopo aver ottenuto già venerdì la sospensione dei lavori, lunedì ha inviato una diffida formale a non riprenderli.

Luca Fiorin

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