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«Solo vicesindaco
Non sarei capace
di andare oltre»

Giovanni Carrarini FOTO PECORA
Giovanni Carrarini FOTO PECORA
Giovanni Carrarini FOTO PECORA
Giovanni Carrarini FOTO PECORA

Il falegname Giovanni Carrarini, figlio del falegname Roberto, nipote del falegname Giovanni e pronipote del falegname Giuseppe, quando non sagoma porte e finestre con il fratello Davide nella bottega che hanno in comune, taglia l’erba del campo di calcio e spazza con la ramazza le strade e le piazze gestite dal Comune. Prima delle competizioni e prima delle manifestazioni. Aggiustò, finanche, le tubature di Mezzane di Sotto, prima che appaltassero la manutenzione dell’acquedotto. «Prese le decisioni collegiali, riprendo le attività manuali», spiega l’artigiano. Dopo gli accordi di giunta, i raccordi delle giunture. Ha sempre delle faccende private e pubbliche da sbrigare. Non potrebbe essere altrimenti.

Carrarini ha una moglie, tre figlie, tre sorelle, due fratelli, quindici nipoti, mamma e papà. «In prima elementare, ero l’unico maschio della classe. In seconda elementare, c’era anche il figlio del maresciallo dei carabinieri, perchP a Mezzane di Sotto c’era la caserma. In terza media, non si aggiunsero altri. Restammo io e Luigi Ferretti», ricorda. Non fosse abbastanza, Carrarini ha un sindaco, Domenico Sella, e 2.600 compaesani. Siccome non perse mai tempo, nel 2014 ricevette 172 preferenze. Essendo il più votato, fu nominato vicesindaco. Nel 2009, 70 preferenze corrisposero all’assessorato.

Dopo la terza media, lei si diede da fare, immediatamente, nell’ azienda di famiglia. Nel curriculum vitae - tanto inconsueto, quanto ammirevole - puntualizza che il papà Roberto fu ed è maestro d’arte e di vita. Quali insegnamenti appresi in laboratorio ha trasmesso in municipio?

«Uno, più di qualsiasi altro: l’onestà. Intellettuale, prima che materiale. Sono disposto a ritardare le consegne dei clienti piuttosto delle pratiche dei cittadini. La mia indennità è di 140 euro netti al mese. Sono al servizio della comunità, non amministro per interesse personale. Mi comportai allo stesso modo da animatore in parrocchia e donatore di sangue nella Fidas».

Mezzane di Sotto, frazioni comprese, è un paradiso terrestre. Aria buona, animo buono? Ci sono più volontari o pendolari?

«Pendolari, partono la mattina, tornano la sera. Nella vallata hanno ritrovato la tranquillità perduta in città. Si riconoscono quando corrono o pedalano il sabato e la domenica. Oppure…».

Oppure?

«Quando ricompaiono sui Facebook dei telefonini. Così mi riferiscono le mie figlie, perché non utilizzo i social. Criticano l’operato della maggioranza senza partecipare, se non altro, ai Consigli comunali. Si distinguono per la tipologia dei commenti. Neppure i residenti storici, francamente, sebbene ci sia la minoranza in Consiglio comunale, sono presenti alle assemblee. In 30 minuti, approviamo il bilancio comunale».

Perché, questi ultimi, soprattutto, dovrebbero essere in apprensione per i conti pubblici? Prosperate da 800 anni. La nobiltà comprò le corti. Dopo gli addii tra gli anni Sessanta e Settanta, il paese si è ripopolato.

«Ha ragione. Ma non facciamo affari immobiliari con i russi. Le abitazioni registrate sono 900. Villette e appartamenti costano indubbiamente più che in altri luoghi, ma sono comunque acquistabili. Mentre i pochissimi rustici da ristrutturare, sì che hanno prezzi inaccessibili. Sempre che siano in vendita, perché, solitamente, sono destinati ai figli dei proprietari».

Riprendiamo dai volontari. Se ci fosse, la Pro loco aderirebbe, considerata la posizione geografica, al consorzio di Verona Est, il più consistente e il più determinato della provincia nell’organizzare eventi per la promozione dei prodotti agricoli. Nel caso, vino&olio.

«Nel 2009, tentammo di ricostituire la Pro loco, ma nessuno fu disposto a farsi eleggere nel Consiglio direttivo. Anche il Comitato delle feste, che ha sostituito la Pro loco, avrebbe bisogno dell’apporto di più volontari. Ora, è composto da tre persone, incluso un rappresentante comunale».

Ciò nonostante, riuscite ugualmente ad allestire la Festa dell’olio. La prossima sarà la ventiquattresima edizione.

«Nel 2016, furono distribuite 9.000 consumazioni. Un successo che dovrebbe durare. Servirebbero più volontari e più soldi. A differenza del sindaco, vorrei che la manifestazione restasse casereccia».

Suppongo che un po’ di pubblicità in più sarebbe utile, se non indispensabile. Nel 2016, stando alla Camera di commercio, dalle vostre parti sono passati 6.500 turisti.

«I visitatori, se davvero sono così numerosi, si comportano come i pendolari: alloggiano qui, si spostano altrove. Ultimamente, ho notato soltanto una straniera che fotografava il campanile nel capoluogo».

Mezzane di Sotto non può essere un dormitorio. Mancano i palazzoni.

«Eppure… La comunità di vecchi e nuovi residenti dovrebbe essere maggiormente unita».

Sella è sindaco, ininterrottamente, dal 2004. Oggi, la legge non prevede il quarto mandato consecutivo per i Comuni con meno di tremila abitanti. Nel 2019, Carrarini si candiderà sindaco?

«No, decisamente. Ho l’esperienza per mandare avanti un’impresa, ma non ho la preparazione per assumermi le responsabilità di un sindaco. Le mie figlie studiano, in compenso. Sella mi ha già chiesto se mi candiderei sindaco, ho risposto che non mi candiderei».

Dice così perché Sella è un avvocato. Se non si tutela e vi tutela lui...

«Il sindaco, che è il primo dei cittadini, deve comprendere, appunto per primo, il contenuto di qualsiasi documento. Non con approssimazione, ma il più possibile nei dettagli. Io, ripeto, non sarei all’ altezza».

Carrarini ancora vicesindacoe?

«Volentieri. Sella, salvo esigenze istituzionali, è presente il giovedì. Io, il resto della settimana».

Insomma, Carrarini può considerarsi in qualche modo un sindaco. Quando ha indossato il Tricolore?

«Il 25 aprile, alla commemorazione delle guerre. Alla presentazione della pubblicazione sui caduti di Mezzane di Sotto. Alla festa del Ringraziamento, rivolta agli agricoltori. Alla festa di Santa Barbara, protettrice, tra l’altro, dalle esplosioni, perché a Mezzane di Sotto ci sono gli Artiglieri».

Sia mai che: boooom! Un colpo a salve, ovviamente, non scuota, improvvisamente, il paradiso terrestre.

Stefano Caniato

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