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Sogno del nipote Lorenzo
«Una medaglia al nonno»

Una borsetta passata indenne di trasloco in trasloco, di casa in casa, e mai aperta fino al dicembre 2015: è stata Elena, figlia di Mario, primogenito di Caterina ed Adolfo, che riassettando l'ha trovata e aperta. C’era quella storia di deportazione che il nonno, che era nato a Bonaldo di Zimella il 28 agosto del 1922 e si è spento nel 1988, non aveva mai raccontato, un diario su un bloc notes ingiallito dal tempo con su scritto, a penna, «Per memoria. Germania 1944». Del ritrovamento ne avevano parlato a Natale gli altri figli di Caterina ed Adolfo, Graziano e Nicoletta, e quando Lorenzo Schiavo, quindicenne figlio di Nicoletta ha sentito, ha chiesto di poterlo avere a disposizione quel diario. L'ha portato a casa e poi, poco dopo la Giornata della Memoria del 2016, lo ha portato a scuola (al Liceo “Leonardo Da Vinci” di Arzignano) e l'ha mostrato ad Antonio Montepaone, uno dei suoi professori. Tutto è rimasto lì fino al 27 gennaio scorso quando Lorenzo, col pungolo del prof, s'è messo a trascriverlo e a far ricerche: due i desideri del ragazzo, e cioè far conferire al nonno la Medaglia d'onore degli ex internati (benemerenza voluta nel 2006 dal Presidente Giorgio Napolitano) e far diventare un giorno quel diario un libro. Perchè dentro c'è la storia, ma anche le emozioni ed i pensieri di un uomo che per anni, al ritorno a casa, fu ostaggio di incubi, dei dolori provocati da quella scheggia lunga 20 centimetri che tenne nella schiena tutta la vita, che di notte scappava dal letto per mangiare di nascosto compensando quasi le privazioni patite e che si sorprendeva, di quando in quando, ad intercalare i discorsi con parole tedesche. Il testimone di questa storia, quella del possessore della tessera numero 14973 dell'Associazione nazionale ex internati a cui nel 1977 fu riconosciuto il titolo di Volontario della libertà, passa ora ad un ragazzo che più di settant'anni dopo i fatti, vuole restituire al mondo la voce di un uomo che la guerra avrebbe voluto zittire per sempre. E sarà un testo storico, lo si può già immaginare, pieno di dettagli inediti, sentimenti e impressioni di chi ha vissuto la guerra da soldato, portando i segni di quell’esperienza sia nel fisico che nella mente. P.D.C.

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