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Soddisfazioni e critiche Rotta contro la Regione e il M5S manifesta sabato

Soddisfazione e polemiche hanno segnato il dopo-incontro romano. E intanto c’è chi rilancia, organizzando una nuova manifestazione davanti ai cancelli di Miteni Spa, l’industri chimica di Trissino, Vicenza, che secondo l’Arpav è la principale responsabile della contaminazione di acque ed ambiente da Pfas. Certo è positivo, anche se per nulla arrendevole, il commento delle Mamme no-Pfas. «È importante che siano finalmente stati espressi degli impegni chiari, ma questo è solo l’inizio», spiegavano ieri, all’uscita dal ministero per l’Ambiente. «Adesso vogliamo sapere perché non vengano presi provvedimenti nei confronti di Miteni, che, peraltro, continua a produrre Pfas, anche se di un altro tipo rispetto a quelli che hanno provocato il disastro attuale», aggiungevano. Per questo hanno chiesto a Regione e ministero di partecipare ad un tavolo di approfondimento con la Procura di Vicenza: «Bisogna capire perché continua a non muoversi nulla». Ieri, per loro iniziativa è stato toccato anche un altro aspetto della questione-inquinamento. Quello del tubo che scarica nel fiume Fratta-Gorzone a Cologna le acque reflue di cinque depuratori vicentini, compreso quello di Trissino. «Quel collettore continua a portare a valle Pfas, per cui abbiamo voluto ribadire che non è il caso che si sognino di allungarlo, spostando l’inquinamento, invece di bonificare il fiume», hanno detto le attiviste. Avvertendo: «Siamo pronte a metterci di traverso in tutti i modi se viene portata avanti questa idea». Dal punto di vista politico-amministrativo, d’altro canto, le visioni sono inevitabilmente molto distanti fra loro. L’assessore regionale all’Ambiente Gianpaolo Bottacin si dice contento - «in questi giorni sono stati sciolti i dubbi sia per quanto riguarda i progetti che ha presentato la Regione che la disponibilità dei soldi statali, per cui ora si può procedere in maniera spedita», afferma - mentre le parlamentari uscenti democratiche Alessia Rotta e Laura Puppato, che ieri erano presenti all’incontro sui Pfas, tornano a puntare il dito contro Venezia. «Ora è chiaro che gli unici soldi pubblici per le nuove condotte sono gli 80 milioni del Governo e che la Regione, dopo aver agito troppo lentamente, ora ci mette solo un milione e mezzo per i progetti preliminari», affermano. Spiegando, anche, che il ministero contesta l’efficacia dei filtri a carboni attivi attualmente presenti negli acquedotti e ritiene debbano essere usate nuove tecnologie, «attraverso un processo di de-salinizzazione a mezzo osmosi inversa con membrane». Intanto, il Movimento cinque stelle Veneto ha indetto per sabato alle 11 una protesta davanti alla sede dell’industria Miteni, «per manifestare pacificamente appoggio ai lavoratori dell’azienda e a tutti i cittadini veneti contaminati, e per chiedere a gran voce l’immediato avvio delle bonifiche». LU.FI.

LU.FI.

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