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Shakespeare veneto
portato in scena
dal Teatroprova

Per il 400° anniversario dalla morte di Shakespeare, a San Bonifacio sono stati promossi alcuni momenti teatrali tratti dalle sue opere e accompagnati da musica dal vivo. E questa sera, in sala Barbarani, alle 21, la compagnia Teatroprova presenterà Shakespeare... Veneto.

Dice Leonardo Di Noi, uno degli interpreti: «Abbiamo preso in considerazione il fatto che il drammaturgo e ha ambientato nel Veneto cinque sue opere e che di queste ben due collocate a Verona: I due gentiluomini di Verona, Il mercante di Venezia, Otello, Romeo e Giulietta, La bisbetica domata? Allora non esisteva certamente la comunicazione di oggi e gli scambi andavano a passo di cavallo, perciò come poteva una persona di un paese straniero sapere storie, descrivere ambienti così lontani da raccontarli e, addirittura, da tradurli in scena? Che Shakespeare sia stato effettivamente dalle nostre parti, che abbia visitato Verona, vissuto a Padova, che sia andato su e giù per i ponti di Venezia? Possiamo escluderlo. In realtà le possibilità di conoscenza senza dover viaggiare erano infinite anche a quei tempi. In special modo a Londra che era un approdo cosmopolita di uomini e di situazioni. Non solo: nella capitale inglese vivevano italiani ben rappresentativi in grado di rispondere a tante curiosità domestiche».

Di Noi sottolinea che Shakespeare non cura la perfezione descrittiva: «La sua è scrittura impressionistica. Non indugia nella compiutezza dei luoghi. Evita le precisioni geografiche, toponomastiche. Il suo obiettivo è altro: suscitare fantasie, sentimenti. Perciò Shakespeare non descrive mai: evoca. La sua poetica è tutta lì».

Conclude Di Noi, «Da queste considerazioni abbiamo scelto alcuni brani significativi e divertenti delle cinque opere e le abbiamo messe insieme in una lettura-drammatizzazione che ha coinvolto più persone, ma in particolare alcuni giovani. Non potevamo dimenticare che Romeo e Giulietta, Caterina e Petruccio erano molto giovani e quindi era necessario avere attori giovani per interpretarli, cosa realizzata». G.B.

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