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Sfida tra candidati
Sociale e ambiente
la posta in gioco

Antonio Zambaldo
Antonio Zambaldo
Antonio Zambaldo
Antonio Zambaldo

I candidati alla guida del paese, Claudio Carcereri de Prati di «Insieme per Colognola» e Antonio Zambaldo di «Noi per Colognola», affrontano alcuni punti caldi della vita amministrativa locale.

Diverse le loro vedute sulle priorità del paese. Per Zambaldo consistono nella «realizzazione di un Comune a misura di famiglia, in quanto a essa sono connessi gli aspetti di crescita del territorio, dal lavoro ai giovani, dalle attività produttive agli anziani, dalla cultura alla scuola e alla sicurezza. Dignità della persona e ruolo sociale della famiglia saranno al centro del nostro governo: interventi per rispondere ai bisogni assitenziali, educativi, di cura e di sostegno alla genitorialità ma anche alla domanda di socialità secondo strategie di coinvolgimento della comunità». Per Carcereri de Prati la priorità «è perseguire la messa in sicurezza del sito dell'ex discarica di Bocca Scalucce, dove sono state in passato depositate tonnellate di fanghi di conceria. C'è già un progetto, finanziato dalla Regione e supervisionato dall' Università di Trento, per la ricomposizione dell'area, che va attuato. Al termine dei lavori è anche previsto un monitoraggio trentennale della zona. Non possiamo vivere con una bomba ecologica nel mezzo delle nostre colline».

Entrambi hanno intenzione di restaurare Villa Aquadevita, partendo, però, da presupposti differenti. Carcereri de Prati: «In un paese di ville, è l'unica di proprietà pubblica. Ora è utilizzata l'area cortilizia, che consente lo svolgimento di eventi con la partecipazione in sicurezza di migliaia di persone e possibilità di parcheggio. Da poco ha ottenuto il riconoscimento di “villa veneta” con facoltà di accedere a contributi dedicati. Dobbiamo profittarne per restaurare il corpo monumentale dell'edificio, ricavando anche una sala convegni con palco di circa 300 posti, utilizzandola tutto l'anno».

Zambaldo rimarca: «Sul suo acquisto espressi subito perplessità in quanto comportava la revisione e riduzione del progetto di riqualificazione del centro storico di Monte e un esborso notevole di risorse a fronte di uno stabile inutilizzabile. Adesso, dopo dieci anni, è da capire se la qualifica di “villa veneta” costituisca un vantaggio oppure un limite agli interventi. Ci impegneremo a valutare le opportunità di pieno utilizzo dello stabile e non solo dell'esterno».

Colognola negli ultimi anni ha superato gli 8mila e 500 abitanti; ci sarà uno sviluppo urbanistico futuro? «Non abbiamo previsto nuove espansioni urbanistiche», riferisce Zambaldo, «anzi ci impegniamo alla revisione delle previsioni edificatorie, privilegiando oggettivi criteri di sostenibilità, rispettando e tutelando l'ambiente, il paesaggio e la sicurezza idraulica e geologica. Saranno incentivate le ristrutturazioni con criteri di sostenibilità e parametri di ecoefficienza energetica. Si avvieranno inoltre recupero e valorizzazione del patrimonio storico».

«L'amministrazione uscente ha adottato provvedimenti che hanno ridotto la superficie edificabile per circa 66mila metri quadrati. Tale linea va proseguita», ritiene Carcereri de Prati, «limitando il consumo del territorio, il cui pregio è da valorizzare. La tutela va completata rendendolo fruibile con nuove piste ciclo-pedonali, una migliore manutenzione dei sentieri, apposizione di segnaletica dedicata e di “QR code“. Così aumenteremo i turisti che sfiorano comunque già la quota 4mila».

Monica Rama

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