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Serra a fuoco, colpa delle lanterne cinesi

La copertura di una serra bruciata da una lanterna cinese
La copertura di una serra bruciata da una lanterna cinese
La copertura di una serra bruciata da una lanterna cinese
La copertura di una serra bruciata da una lanterna cinese

Atterrano nelle stalle spaventando gli animali, a volte ferendoli. Causano roghi nei campi, soprattutto quando la siccità raggiunge i livelli più elevati. Fondono le coperture dei silos di mais mandando in crisi per un’intera stagione gli allevatori che quei cereali li usano per nutrire gli animali d’inverno. Fanno paura le lanterne cinesi. Agli imprenditori agricoli fanno più paura dei fuochi d’artificio. Perché se per i botti esistono ordinanze e divieti, per queste mongolfiere di carta in miniatura, che volano in alto grazie a una fiamma che genera calore e finiscono chissà dove, guidate dal vento, esistono poche regole. In compenso c’è parecchia inconsapevolezza. La polemica è scoppiata all’indomani della notte di San Silvestro, quando in alcuni Comuni i residenti, non potendo usare i fuochi d’artificio a causa dei divieti, hanno ripiegato sulle lanterne. Col risultato che dal primo dell’anno sulle pagine dei social girano immagini e post, ormai virali, dei danni causati da questi oggetti. Un’imprenditrice che lavora in un allevamento nella zona di Valeggio sul Mincio ha pubblicato un post «avvelenato», spiegando che quest’anno le lanterne cinesi «sono atterrate a pochi metri da silos, stalle e fienili incendiando alcune serre in nylon che abbiamo prontamente spento ma comunque non senza danni. Naturalmente agricoltori e allevatori non hanno potuto andare a festeggiare il capodanno e non hanno nemmeno dormito, facendo la spola tra stalle e fienili e raccogliendo queste cineserie. Nel raggio di nemmeno 500 metri quadrati ne abbiamo raccolti ben sei». Un messaggio che dal profilo dell’imprenditrice, dove ha ottenuto nel giro di poche ore 10mila like, è stato condiviso in numerose pagine pubbliche di diversi comuni veronesi, da Bussolengo a Povegliano, segno che il problema è avvertito in tutta la provincia. Tanti i commenti e le testimonianze di altri allevatori che, allegando foto, mostravano i danni subiti da bovini colpiti da lanterne incandescenti. Questi oggetti infatti volano fino a quando la fiamma genera calore, poi cadono, lontano da dove sono stati lanciati, ma raggiungono terra ancora bollenti. TOSONI «È un problema oggettivo», ammette Angelo Tosoni, sindaco di Valeggio, che già alcuni anni fa ha fatto un’ordinanza per vietare le lanterne. «Ci siamo resi conto che provocano danni ai fienili, agli allevamenti, alle reti antigrandine, oltre al fatto che atterrando lontano da dove vengono lanciati non sono controllabili. Così l’onorevole Vania Valbusa, allora assessore all’Agricoltura, aveva proposto questa ordinanza, accolta favorevolmente dall’amministrazione. Non abbiamo il potere di vietarne la vendita, ma quello di impedirne l’uso sì. Poi purtroppo c’è sempre chi non rispetta le regole». CONFAGRICOLTURA Ed è successo così la notte di San Silvestro, come mostrano le foto che girano su Facebook. Che non rappresentano un caso isolato: «Quando le lanterne atterrano, di solito lontano dai centri abitati, nelle aree agricole, possono fondere le coperture dei silos di mais degli allevamenti zootecnici», spiega Piergiovanni Ferrarese di Confagricoltura. Il problema lo ha vissuto in prima persona nell’azienda di famiglia di Sorgà. «È grave, perché non puoi riparare con una pezza. L’intero silos, sottovuoto, marcisce. E noi perdiamo un’importante scorta per i nostri animali», spiega, e segnala: «le lanterne cinesi provocano danni alle serre e anche alle colture di piccoli frutti, come fragole e lamponi: abbiamo registrato diversi casi a Santa Maria di Zevio». Un problema che non si manifesta solo all’ultimo dell’anno, quando le lanterne possono rappresentare un’alternativa apparentemente meno pericolosa ai botti. «In estate ci sono ancora più casi per le numerose feste all’aperto e i matrimoni», ammette Ferrarese, «anzi nei mesi caldi la situazione è più pericolosa. Ci sono campi di grano in cui i contadini posano palle di paglia: la caduta di una lanterna incandescente può provocare disastri». Lo conferma Giuseppe Ruffini, direttore di Coldiretti Verona: «I resti di queste mongolfiere in miniatura possono creare danni, come è già successo nelle campagne veronesi su serre e reti antigrandine. Il rischio è elevato nelle attuali condizioni climatiche, caratterizzate da condizioni di gran secco, abbinate al vento in alcune parti del nostro territorio. Non possiamo escludere che le lanterne siano potenziali punti di innesco che possono provare situazioni critiche a depositi di balle di fieno o paglia o altro materiale infiammabile». Senza andare troppo lontano, nel modenese la notte di San Silvestro duecento rotoballe di erba medica sono andate a fuoco a causa di una lanterna, con alcune decine di migliaia di euro andate in fumo. •

Francesca Lorandi

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