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Sedici esperti al lavoro
per una settimana

Il sindaco di Roncà Roberto Turri e Roberto Zorzin
Il sindaco di Roncà Roberto Turri e Roberto Zorzin
Il sindaco di Roncà Roberto Turri e Roberto Zorzin
Il sindaco di Roncà Roberto Turri e Roberto Zorzin

Sedici ricercatori al lavoro con una media giornaliera di 8-10 persone per volta: sono i numeri della squadra che, capitanata da Roberto Zorzin, ha «ficcanasato» ancora una volta nell'ambiente di vita del Prototherium. Al primo round degli scavi del 2017 c'erano gli immancabili paleofili dell'Associazione geopaleontologica Val Nera di Roncà con Giancarlo Tessari, Giorgio Gallinetta ed Elena Zilio (di Lugagnano), Adelio Castelli, Vicenzo Dal Cero, ma anche Alessandro Lania (studente liceale di Bergamo) e il vicentino Enrico Marzotto (laureato in geologia). A scavare sono andati anche Viviana Frisone (conservatore al museo di Storia naturale di Montecchio, ricercatrice e studiosa delle spicole del Monte Duello), Agatino Reitano (guida naturalistica e speleologica di Catania) e tre collaboratori del museo di Verona, cioè Camilla Spagnol (laureata in Scienze della natura), Irene Tomelleri (laureata in Geoscienze) e Aldo Parlato. E ci sono stati pure Bernardetta Pallozzi (conservatore al museo Valdagno) e Davide Battilani (paleontofilo di Modena). Altri due esperti avrebbero dovuto fare una capatina, ma sono stati fermati da altri impegni: si tratta di Michele Cristini, della Polizia scientifica di Verona e Antonio De Angeli. Quest'ultimo, esperto di crostacei dell'Eocene, proprio sul Monte Duello una quarantina di anni fa rinvenne un dente di coccodrillo. Il motivo del suo interesse, però, oggi è un altro: proprio tra i reperti rinvenuti negli anni passati sono saltate fuori chele di granchio che farebbero pensare ad un genere di crostacei decapodi sino ad ora segnalati solo in Ungheria. Se il sospetto di De Angeli fosse confermato, si tratterebbe del primo rinvenimento in Italia. La seconda campagna di scavi è in calendario per settembre. P.D.C.

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