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Scontro sulla scuola «mangiasoldi»

L’inaugurazione del polo scolastico nel 2008
L’inaugurazione del polo scolastico nel 2008
L’inaugurazione del polo scolastico nel 2008
L’inaugurazione del polo scolastico nel 2008

«Dieci anni di spese continue su una scuola costata oltre 4 milioni e mezzo», denuncia in Consiglio comunale a Montecchia il sindaco Edoardo Pallaro. «A fine 2014, per trasparenza e legalità, chiesi la nomina di una commissione consiliare proprio sulle spese ma il sindaco ed il suo vice risposero picche», ribatte Nicola Dal Cero dai banchi delle minoranze. Sono i due estremi di una discussione che l’altra sera in Consiglio comunale ha messo nuovamente sul tavolo la questione polo scolastico: la scuola di via San Pietro, che venne inaugurata nel 2008, dall’anno dopo è stata al centro di una fitta corrispondenza tra Istituto comprensivo, che periodicamente ha segnalato la necessità di interventi, e Comune. Dieci anni di lettere che coincidono con il doppio mandato da sindaco di Edoardo Pallaro: e lui, sul finire della sua amministrazione, ha voluto fare il punto a partire da un’interrogazione ad hoc presentata dal consigliere di maggioranza Alessandro Burato. Il tema non è assolutamente nuovo: va ricordato che il Comune ha deciso che sia un’ aula di tribunale a dirimere la controversia con progettista e imprese relativamente a crepe, avvallamenti e fessurazioni presenti nei pavimenti: stando alla perizia tecnica del tribunale l’unica soluzione possibile è il rifacimento dei pavimenti che comporta una spesa di 253 mila euro. «Noi andiamo avanti», ha ribadito Pallaro, «non mettiamo la firma su cose fatte da altri e con responsabilità altrui». Alla vertenza si è arrivati proprio alla luce delle continue richieste di intervento sollecitate dalla scuola: una scuola che da subito aveva alimentato le critiche di Pallaro per le lacune che aveva manifestato nonostante l’importante investimento sostenuto. Due cose l’avevano scandalizzato da subito e cioè il fatto che a fronte di una spesa milionaria non fossero state previste le tende ma, soprattutto, il campanello esterno. In Consiglio Pallaro ha voluto dimostrare come in dieci anni spese straordinarie siano diventate ordinarie: «Nel 2018 abbiamo speso 58 mila euro (il grosso dovuto alla sostituzione della caldaia, ndr), 12 mila nel 2017, oltre 6 mila nel 2016, quasi 77 mila tra 2009 e 2014: sono tutte voci senza conteggio Iva e alle quali vanno aggiunte le spese ordinarie. Ogni anno si deve intervenire sugli scarichi e sulla pulizia delle vasche Imhoff», è sbottato Pallaro, «e così ogni anno si tolgono risorse ad altri interventi». La sua convinzione è che la scuola non sia stata fatta come avrebbe dovuto e lo dimostrerebbe anche il fatto «che è stata esclusa la possibilità di predisporre una copertura fotovoltaica perché il tetto non reggerebbe il peso di pannelli che, oltre tutto, garantirebbero un contenimento energetico limitato al 23%. Il municipio, che ha cinquant’anni, registra risparmi del 37,5%», ha detto Pallaro. Per Bruno Vicentini, dai banchi delle minoranze, risulta improprio paragonare edifici così diversi, quanto agli appunti tecnici se per un verso ha chiarito che le manutenzioni vanno fatte, dall’altro ha fatto presente che «quel progetto all’epoca andava bene così». Questa è stata la risposta all’assessore Silvia Pingelli infuriata per la mancata predisposizione di bagni per portatori di handicap, fattispecie che ha costretto il Comune, di recente, ad approntarne uno al piano terra con la previsione di dover fare lo stesso al primo piano. •

Paola Dalli Cani

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