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Sagra della transumanza
Ormai rara e pure rischiosa

Come da tradizione, dal 28 settembre al primo ottobre, a Santa Maria di Zevio, in corte Barbare, si svolgerà la «Sagra della transumanza». Organizzata da Franco De Guidi, dagli allevatori della frazione e dal gruppo alpini, la manifestazione si prefigge di ricordare l’antica usanza del ritorno alle rigogliose praterie santamariesi, proprio in questo periodo, delle mandrie condotte a brucare sui monti Lessini nella stagione più calda. Sparuti ormai gli allevatori della zona rimasti a praticare la transumanza. Ciò nonostante, chi ha i capelli grigi vuole tenere alto il ricordo delle migrazioni bovine dal piano ai monti, e viceversa, che furono uno dei principali cardini dell’economia di Santa Maria.

Per giovedì 28 settembre, il programma prevede l’inaugurazione, alle 20, della sagra, con le autorità amministrative locali. Seguirà un concerto della banda Tognetti di Perzacco, diretta dal maestro Roberto Gaspari. Gli stand gastronomici, gestiti dalle penne nere della frazione, apriranno alle 20.30. Come da tradizione degli alpini, il menù prevede quali piatti dominanti specialità a base di musso e polenta. Venerdì 29, gli stand apriranno alle 19.30. Alle 21 serata contadina con il El paiar di Bovolone. La sera dopo, sabato 30, alle 21, la compagnia teatrale Ottovolanti rappresenterà «Ogni lasciata è persa». Domenica 1 ottobre, alle 11, messa animata dal coro Voci nuove, diretto da Laura Rizzetto. Alle 12, pranzo con secondo il piatto per eccellenza della cucina veronese: lesso con la pearà. Alle 19.30 cena e alle 21 musica con il gruppo Happy music band.

L’organizzatore in primis della manifestazione, Franco De Guidi, prende la palla al balzo per sottolineare come un altro ostacolo si sia aggiunto a frenare la transumanza: la presenza del lupo in Lessinia, con i danni conseguenti per i bovini, ed aggiunge che, in mancanza di provvedimenti pro mungitori, le migrazioni sui pascoli di montagna ne risentiranno pesantemente. Alla pari della tipicità del paesaggio non più popolato da mandrie. P.T.

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