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Romea Strata, arriva
il pellegrino dei record

Il recordman dei pellegrini ospite dell'istituto alberghiero Angelo Berti di Caldiero: nella scuola che da anni lavora al ripristino delle strade romee, e che solo qualche settimana fa ha chiesto formalmente a sindaci e Provincia di aderire, arriva oggi Francisco Sancho Fernandez.

Tra le 14 e le 16 la scuola di viale Stazione 1 ospita, in un incontro aperto a tutti, lo spagnolo di nascita e vicentino d'adozione che a settembre 2015 è partito da Roma per Santiago de Compostela, ha raggiunto Bruxelles e quindi la tomba di Sant'Olaf a Trondheim (Norvegia), si è rimesso in cammino verso Cracovia per rientrare a Roma a fine 2016. Nel marzo del 2014 era partito sempre da Roma, era arrivato a Santiago raggiungendo poi Le Puy en Velay, aveva valicato le Alpi in Val di Susa, era sceso ad Assisi per poi tornare a Roma. Fanno, complessivamente, 13 mila chilometri attraversati a piedi lungo una quindicina di cammini europei.

Testimonial migliore, per lanciare la rete le antiche vie dei pellegrini come volano del turismo locale, non poteva esserci per l'istituto che all'argomento ha dedicato una «colazione di lavoro» a cui ha invitato i rappresentanti dei comuni che dalle due romee veronesi sono toccati e la Provincia ma anche produttori locali, organizzazione della promozione, organismi di tutela. La Romea Postumia e la Romea Porciliana sono due degli antichi itinerari che i pellegrini che si recavano a Roma percorrevano 17 secoli fa: la prima corre sull'asse Ovest-Est (e gli studenti del Berti assieme ai loro docenti hanno ri-tracciato, percorrendolo, il tratto di 66 chilometri tra Verona e Vicenza) e la seconda da Nord verso Sud (da Verona a Montagnana per 76 chilometri).

Tutto è partito dal mastodontico progetto Romea Strata (al quale il Touring club d'Italia ha dedicato la nuova guida La Romea Strata-Vie di pellegrinaggio dal nord- est d'Italia verso Roma) lanciato dall'Ufficio pellegrinaggi della diocesi di Vicenza e dall'instancabile don Raimondo Sinibaldi, che ne è il direttore. La proposta di riportare alla luce i cammini veronesi è stata girata ad Antonio Benetti, dirigente del Berti (che ha una sede anche a Soave), che l'ha accolta con entusiasmo e proposta ai docenti. Il primo a tuffarcisi è stato Virginio Turco, uno dei docenti dell'istituto, che con i ragazzi ha iniziato a lavorarci facendo da connettore di tante discipline, da quelle proposte all'indirizzo che forma le guide territoriali alla cucina. E così agli invitati all'incontro promosso per spingere sull'investimento in bacheche e tracciatura del territorio, è stata proposta in tavola (dai ragazzi delle terze, impegnati in questa occasione in un vero e proprio compito in classe) la trota di fiume in salsa, il piatto che è stato scelto come «Piatto della strada».

Ci sono gli amministratori, ma ci sono anche i cittadini a potersi attivare per dare concretezza al progetto: basta far riferimento alla libreria Bonturi di San Bonifacio e decidere, con una donazione di 35 euro, di adottare una freccia. Ne servono circa 240 per la Postumia, la più «avanzata» delle romee scaligere che si inseriscono in un progetto che ha tutte le carte in regola per diventare l'alter ego italiano al Cammino di Santiago universalmente conosciuto.

Le strade romee si inseriscono infatti nella rete delle strade europee dei pellegrini, sulla Francigena e, volendo, si collegano anche al Cammino per antonomasia. E proprio per questo, come annunciato da don Sinibaldi, «siamo al lavoro per il riconoscimento di Romea Strata come “Route culturelle européenne” che è già della Francigena. La Romea Strata è una via da realizzare insieme perchè diventi patrimonio di tutti e opportunità e ricchezza per tutti».

Paola Dalli Cani

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