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Ridipinta la Madonna
che fu rubata 70 anni fa

Madonna del Carmine con Bambino di Antonella Burato
Madonna del Carmine con Bambino di Antonella Burato
Madonna del Carmine con Bambino di Antonella Burato
Madonna del Carmine con Bambino di Antonella Burato

Era scomparsa da oltre 70 anni e dopo tutti questi decenni tornerà a proteggere la frazione di Marcellise. L’immagine sacra della Madonna del Carmine tornerà al suo posto, nella cappella di villa Orti Manara, domani, giusto in concomitanza con la ricorrenza della Madonna del Carmine.

Non si tratta dell’originale della Madonna del Carmine con bambino, purtroppo andata perduta, ma di una nuova pala d’altare, che si rifà a quella che c’era un tempo: è appena stata realizzata dall’artista Antonella Burato di Arcole.

I proprietari della storica residenza hanno commissionato a Burato, esperta di figure ed immagini sacre ed angeliche, la nuova pala per sostituire la precedente: per realizzarla Burato ha impiegando oltre un anno di lavoro. «Essendoci molte velature, è stato un lavoro lungo e paziente», spiega Antonella Burato, «ho completato il dipinto proprio in questi giorni, in tempo per la ricorrenza della Madonna del Carmine».

La pala d’altare è intitolata alla Beata Vergine del Carmine, è stata eseguita a olio su tavola con figure a grandezza naturale. Il telero, alto 2 metri e 20 centimetri, per un metro e 20 centimetri di larghezza, verrà collocato sull’altare principale della cappella della dimora patrizia.

Come detto, la pala andrà a sostituire il dipinto originale, raffigurante la stessa Madonna con il bambin Gesù: la Vergine teneva nelle mani gli scapolari, così come quella che è stata dipinta da Burato. Il dipinto sacro originale è stato trafugato durante la seconda guerra mondiale. Alcuni studiosi stanno cercando di ricostruire la storia della pala originale e di risalire alla datazione esatta della sua scomparsa.

L’opera a carattere sacro di Antonella Burato è già stata esposta, in anteprima, lo scorso primo maggio, nella chiesa parrocchiale di San Giorgio, ad Arcole, in occasione della marcia di Santa Maria dell’Alzana, il paese dove vive ed opera la pittrice.

Domani, la pala d’altare di Burato troverà la sua collocazione definitiva, nel posto che le spetta di diritto e da dove mancava da più di 70 anni. Così, la Vergine del Carmine tornerà ad essere venerata, nella cappella privata della dimora sotto la Musella, dove si trovano parti architettoniche risalenti al XVI secolo, mentre la villa principale è stata costruita nel 1748, per volere del conte Giangerolamo Orti Manara. «Sono soddisfatta del risultato», conclude l’artista Burato, «e anche di avere contribuito a recuperare la devozione per questa immagine sacra, che è stata presente in questo luogo da secoli».

Zeno Martini

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