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Richiedenti asilo Ancora un anno all’ex caserma

I richiedenti asilo all’ex caserma di via Roma. Potranno restare un altro anno
I richiedenti asilo all’ex caserma di via Roma. Potranno restare un altro anno
I richiedenti asilo all’ex caserma di via Roma. Potranno restare un altro anno
I richiedenti asilo all’ex caserma di via Roma. Potranno restare un altro anno

Renzo Gastaldo I trenta richiedenti protezione internazionale che abitano negli appartamenti dell’ex caserma dei carabinieri di via Roma potranno restare negli alloggi per un massimo di un anno ancora. Dopodiché gli immobili dovranno essere adibiti ad abitazioni per le famiglie e i cittadini lupatotini che sono in stato di emergenza abitativa. È quanto ha deciso la giunta comunale e queste determinazioni sono state formalizzate in un atto di indirizzo per gli uffici. Le linee direttrici sui quali dirigenti e funzionari comunale dovranno muoversi sono tre. La prima è quella di predisporre quanto necessario, sotto l’aspetto amministrativo e tecnico, per destinare l’edificio dell’ex caserma «a spazi da utilizzare coerentemente con le linee programmatiche di mandato». Queste ultime, ricorda la delibera di giunta, approvate dall’amministrazione tramite il Consiglio comunale a luglio, nell’ambito della generale valorizzazione del patrimonio pubblico, prevedono, «relativamente alla ex caserma dei carabinieri, che dall’1 gennaio 2018 diventi la sede dei servizi del quartiere della Punta, con spazi da utilizzare per attività educative, culturali e di volontariato, ovvero, in una prospettiva di più ampio respiro, anche di una nuova farmacia». Inoltre tra le priorità dell’amministrazione comunale vi è anche la ricerca di soluzioni per rispondere a situazioni di emergenza abitativa «ricorrendo, ove possibile, alla valorizzazione e ristrutturazione di parte del patrimonio edilizio comunale». La seconda direttiva dà mandato agli uffici comunali di predisporre quanto necessario, sotto l’aspetto amministrativo e tecnico, per destinare l’edificio degli ex alloggi dei carabinieri, previa verifica dello stato attuale e predisposizione di un progetto di ristrutturazione, ad abitazioni per cittadini lupatotini in emergenza abitativa o comunque bisognosi di un alloggio a canone di edilizia residenziale pubblica». Troveranno quindi soddisfazione le numerose istanze salite dai residenti ed espresse anche sulle pagine locali dei social media di «dare le case municipali prima agli italiani». E gli immigrati? La delibera di giunta prospetta una soluzione ponte che prevede una proroga fino a un anno rispetto alla scadenza originaria della convenzione con la Prefettura fissata al 31 dicembre 2017. Dice la delibera: «Nelle more della predisposizione del progetto di ristrutturazione degli ex alloggi dei carabinieri e non oltre il termine di inizio dei lavori, in adesione alla nota pervenuta dalla prefettura del gennaio 2018, in cui viene confermata l’esigenza dell’utilizzo della struttura dell’ex caserma dei carabinieri, stante l’attuale condizione di gestione dell’accoglienza di richiedenti protezione internazionale nella provincia, e l’interesse alla prosecuzione del protocollo vigente», prosegue il testo, «gli uffici predisporranno gli atti necessari per la prosecuzione della concessione, con utilizzo temporaneo e condizionato alle esigenze di attuazione dei programmi dell’amministrazione, mediante pattuizioni di durata non superiore all’anno». Il tema del confronto fra Comune e prefettura sulla convenzione relativa agli appartamenti era emerso anche in consiglio comunale non più tardi di un mese fa. Il sindaco Attilio Gastaldello aveva informato che il dialogo con il prefetto era in corso e che anche il confronto non risultava facile «perché il prefetto ha delle esigenze che gli derivano dalle politiche del Governo». «A oggi con la prefettura non abbiamo ancora aggiunto un accordo ma abbiamo trovato la sua disponibilità a evitare di aggiungere sul territorio lupatotino altri soggetti a fronte della nostra apertura per la continuazione del rapporto di concessione degli appartamenti», aveva concluso il sindaco. •

Renzo Gastaldo

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