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Pulisce il fucile e si spara a una mano

Infortunio domestico per un cacciatore a Montecchia di Crosara
Infortunio domestico per un cacciatore a Montecchia di Crosara
Infortunio domestico per un cacciatore a Montecchia di Crosara
Infortunio domestico per un cacciatore a Montecchia di Crosara

Si è spappolato una mano con il suo fucile da caccia. Aveva deciso di pulirlo e probabilmente ha dimenticato che aveva inserito una cartuccia. O pensava comunque di lavorare in sicurezza. Così un ventiseienne ieri mattina è finito in ospedale a Borgo Roma, nel reparto di chirurgia della mano per la ricostruzione. Del fatto sono stati informati i carabinieri di San Bonifacio.

Erano da poco passate le nove quando è partito il colpo. I familiari del giovane hanno subito allertato Verona Emergenza che ha inviato l’ambulanza sul posto.

Non appena è arrivato in ospedale il giovane è stato portato in sala operatoria per un lungo e delicato intervento di ricostruzione.

Il ferito, A.Z., che abita a Montecchia, è rimasto in sala operatoria fino alle 17.30, ad eseguire l’intervento i medici Massimo Coraini, Roberta Sartore e Alessio Iudica.

Purtroppo il giovane aveva la mano sopra la canna quando è partito il colpo e quindi il foro di ingresso è piccolo, ma i pallini hanno spappolato le ossa, arterie e tendini. Oltre alla pelle. E tutto sommato al ferito è andata bene, ha rischiato di perdere l’arto.

Per questo l’intervento è stato molto lungo, si è dovuto cercare di sistemare ogni parte della mano.

Basti pensare che su otto ossa del carpo, di integre ce n’erano soltanto due.

Il cacciatore dovrà essere sottoposto a un ulteriore intervento di ricostruzione, ma più avanti nel tempo, soprattutto per quanto riguarda la pelle. Un intervento che verrà fatto quando questa prima fase sarà superata e con essa il pericolo di infezioni.

È questo il secondo cacciatore che arriva a chirurgia della mano in due giorni.

Sabato era stata la volta di un altro, attinto da un colpo di un amico che era a caccia con lui. I pallini lo avevano colpito alla coscia, alla schiena e a una mano. E anche in quel caso l’uomo era finito a lungo in sala operatoria. Due storie comunque a lieto fine, e mani salve.A.V.

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