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Protesta su Ca’ Filissine
Arriva il ricorso al Tar

Una delle proteste organizzate contro la discarica di Ca’ Filissine
Una delle proteste organizzate contro la discarica di Ca’ Filissine
Una delle proteste organizzate contro la discarica di Ca’ Filissine
Una delle proteste organizzate contro la discarica di Ca’ Filissine

Il Movimento Ambiente&Vita ha presentato il ricorso al Tar, il Tribunale amministrativo regionale, contro il progetto di bonifica e messa in sicurezza della discarica di Ca’ Filissine, presentato dall’amministrazione comunale nel settembre 2015 ed approvato a fine dicembre 2016 in Regione. «La nostra decisione», spiega il presidente del movimento Gianluca Godi, «è nata per opporci a questa ipotesi progettuale che condannerebbe la popolazione di Pescantina e di tutta la Valpolicella a subire decine di anni di conferimento di rifiuti calcolato in circa 2,7 milioni di tonnellate. Il Movimento Ambiente&Vita, per la scadenza del termine di 60 giorni, ha dovuto e voluto ricorrere contro il progetto. Altrimenti la sua approvazione sarebbe diventata definitiva e così anche la nostra condanna a subire».

Critico, Godi, sull’annunciato stanziamento del Cipe di 65 milioni per la discarica di Ca’ Filissine. «Per quanto ci è dato di sapere», dice, «nonostante la richiesta di accesso agli atti presentata dal Movimento 5 Stelle pubblicata in questi giorni sui media locali, della delibera di approvazione del contributo non vi è traccia. In ogni caso, qualora dovessero arrivare i soldi, il progetto dovrà essere ritirato come il movimento ha richiesto da sempre. Il ricorso rappresenta, ormai, l’unico elemento di tutela a disposizione dei cittadini rispetto ad una amministrazione che ha deciso di scommettere sulla pelle dei cittadini visto che senza contributo sarà discarica a vita».

Lungo l’iter del progetto si è registrata un’altra iniziativa del movimento. «Ci preme ricordare», conclude il presidente Godi, «che avevamo anche richiesto con 4mila firme di cittadini la possibilità di partecipare alle decisioni sul nostro futuro tramite una consultazione popolare, ma anche questo atto di democrazia ci è stato negato. Aspettiamo infine ancora una risposta, dopo numerosi nostri solleciti, su quando verrà fatta l’indagine epidemiologica promessa: la salute è un diritto fondamentale e va rispettato. Nelle prime settimane di marzo organizzeremo un’assemblea pubblica dove spiegheremo alla popolazione i motivi del ricorso ed il perché lo stesso non inficerà l’arrivo degli eventuali 65 milioni di euro come invece viene erroneamente ad oggi comunicato ai nostri concittadini. Ringraziamo tutti i cittadini di Pescantina e le associazioni ambientaliste che ci stanno aiutando nella nostra battaglia per la difesa della salute e del nostro territorio. Noi non subiamo».

Lino Cattabianchi

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