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«Pronto a pagare la festa della birra di tasca mia»

Il sindaco Gabriele Marini
Il sindaco Gabriele Marini
Il sindaco Gabriele Marini
Il sindaco Gabriele Marini

«Farò di tutto per riportare la festa della birra, anche a costo di farlo di tasca mia!»: possibile passione per la bionda a parte, se il sindaco Gabriele Marini nell'ultima seduta di Consiglio comunale di Monteforte si è accalorato su questo tema è perché quella è la manifestazione su cui si è concentrata l'attenzione degli inquirenti relativamente all'inchiesta sull'Ateneo della Pontara, l'associazione nata in Comune che promosse questa e altre iniziative. L'Ateneo sta al centro di un'indagine che coinvolge tutta la Giunta e alcuni funzionari del Comune di Monteforte e ha toccato anche i privati che con contributi o merce la festa della birra la sponsorizzarono o rifornirono. Quello di martedì è stato il primo Consiglio dopo l'uscita delle notizie relative agli indagati e Marini ha ribadito che a motivare la pioggia di esposti, segnalazioni e lettere anonime, che a suo dire da inizio mandato sta cadendo sulla sua amministrazione e sta continuando a cadere, siano questioni politiche. Di qui il richiamo a una «opposizione più politica senza arrivare alle aule giudiziarie» e il suo basta «a un imbarbarimento che non porta alla crescita della comunità». L'ha spiegata così la sua difficoltà ad apporre la propria firma in calce ad autorizzazioni (l'ultima volta in occasione della festa della missione giovani della parrocchia) o atti. La maggioranza, nelle parole di Marini, è sostanzialmente tranquilla circa il proprio operato: «Porteremo avanti comunque i contenuti che erano dell'Ateneo della Pontara, dall'iniziativa dei panettoni per gli anziani, al prossimo murale, alla festa della birra. Non ci faremo massacrare senza reagire». Poi l'allerta: «Le lettere anonime continuano ad arrivare, e coinvolgono un po' tutti». Il sindaco ha puntato il dito contro Andrea Ciresola, consigliere di minoranza: prima l'inciso sull'appuntamento autunnale in tribunale (Marini e il suo braccio destro hanno querelato Ciresola e un cittadino per diffamazione), quindi l'accusa di essere lui la causa del caos giudiziario che coinvolge una quarantina di persone. «Sull'Ateneo della Pontara, la minoranza non presentò un atto d'accusa ma l'invito alla maggioranza, in autotutela, a ritirare tutti gli atti connessi all'Ateneo. Intravvedemmo dei profili di illegittimità per un possibile danno erariale, profili sui quali oggi si vuol veder chiaro». Danno che, secondo Marini, sarebbe inesistente. Ha chiuso Federico Costantini, pure in minoranza, sottoscrivendo l'intervento di Ciresola e lamentando l'assenza di confronto con la maggioranza a partire dalla mancanza della conferenza dei capigruppo. Marini gli ha ricordato come i ricorsi sulle surroghe dei consiglieri dimissionari della maggioranza, intrapresi a inizio mandato da alcuni consiglieri di minoranza, non fossero stati esattamente segni di collaborazione. Costantini ha replicato parlando di iniziativa in autotutela rinfacciando a Marini di non aver ancora ripreso in mano il regolamento del Consiglio comunale sul quale, in parte, si costruì la controversia. «Ho preso tanti impegni», ha chiuso il sindaco, «ma non ho potuto portarli avanti». •

Paola Dalli Cani

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