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Progetto triennale
perché i ragazzi
non lascino la scuola

Riflettori accesi sui minori, all’Unione Comuni Verona Est. Il settore Servizi sociali dell’ente, che comprende Belfiore, Caldiero, Colognola, Illasi e Mezzane, aderisce al progetto «Vivo il presente, penso al futuro», presentato dalla Cooperativa Sociale Impararte di Pieve di Colognola. «È un’iniziativa per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica fra gli adolescenti, cioé tra i ragazzi fra gli 11 e 17 anni, con interventi di sostegno per rimuovere gli ostacoli economici, sociali e culturali che impediscono loro la piena fruizione dei processi educativi», spiega Giovanna Piubello, assessore ai Servizi sociali dell’Unione.

«La povertà economica è spesso causata da povertà educativa, si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione. Ci è parso opportuno essere partner, in questo progetto, della Onlus Impararte, che ha intenzione di aderire al «Bando Adolescenza» tramite l’agenzia sociale “Con i bambini” di Roma, soggetto attuatore del “Fondo per il contrasto della Povertà Educativa Minorile”. L’Unione aderisce perché il progetto è meritevole e collaborerà, senza scopo di lucro, impegnandosi a diffonderlo creando una rete di servizi per i ragazzi».

Tre gli attori del progetto: alcuni Istituti comprensivi, Servizi sociali dell’Unione e Impararte. Per contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa, Impararte collaborerà con l’associazione Metis Africa, i suoi psicologi e psicoterapeuti. «Il progetto si articola in 4 fasi», spiegano all’Unione, «che riguardano laboratori di potenziamento motivazionale e attitudinale, sostegno allo studio, spazio adolescenti semi-autogestito e monitorato e un campo vacanza per minori di famiglie in difficoltà».

L’intervento, che sarà attuato da settembre a giugno 2020, intende anche «favorire il protagonismo e la partecipazione dei ragazzi, la continuità tra lavoro a scuola, il supporto extrascolastico e la crescita culturale, dell’autostima e delle capacità relazionali, proponendo incontri tra genitori, docenti e operatori». M.R.

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